"Doveva soltanto essere una giornata di festa e invece abbiamo assistito a una tragedia assurda, non doveva andare cosi'". Ha la voce rotta dal pianto Mario Ghiotti, che da 32 anni organizza con passione il rally 'Citta' di Torino', dove nella tarda mattinata di oggi è stato investito e ucciso da un'auto in gara finita fuori strada, il piccolo Aldo, 6 anni, che stava assistendo alla gara insieme ai genitori e al fratellino di 3 anni. Da una prima ricostruzione sembra che il pilota, classe '70, che già in passato aveva partecipato a questa gara, forse in seguito a un malore, abbia perso il controllo dell'auto, finendo contro gli spettatori. Dalle indagini condotte dalla procura di Ivrea, che ha aperto un fascicolo affidato al pm Mauro Crupi, parrebbe che la famiglia si trovasse in un'area non sicura. Il magistrato ha già dato disposizioni per i rilievi planimetrici e fotografici. Sarà, inoltre, necessario accertare le condizioni di salute del pilota e disporre una consulenza per verificare la dinamica dell'incidente. Al momento non vi è nessuna iscrizione nel registro degli indagati. "Abbiamo disposto tutto quello che ci era stato richiesto - ha detto Ghiotti alla conferenza stampa organizzata nel pomeriggio - e i piani di sicurezza sono stati approvati dalle autorita' competenti".
"I soccorsi sono stati tempestivi"
Dinanzi ai giornalisti anche il medico di gara Graziano Madoglio. "I soccorsi sono stati più che tempestivi, ma le condizioni del bimbo erano gravissime. Il medico ha cercato di rianimarlo per oltre 50 minuti, ma non c'è stato nulla da fare. Dopo l'impatto, nel giro di venti minuti, sul posto erano presenti quattro medici rianimatori e un'anestesista. I feriti sono stati trasportati all'ospedale di Ciriè, dove è tuttora in osservazione il pilota, già sottoposto a una Tac e una visita specialistica. Le sue condizioni non sembrano gravi, ha avuto delle fratture a livello costale, oltre a un trauma cranico commotivo". Fuori pericolo anche i genitori e il fratellino di 3 anni della vittima. "Il padre e la madre hanno riportato contusioni varie, mentre l'altro figlio è rimasto illeso".
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Mancano ancora i risultati degli esami
Sul possibile malore avvertito dal pilota, che avrebbe causato l'uscita di pista, il medico è prudente. "Al momento non possiamo dire nulla, bisogna attendere i risultati degli esami, solo allora si saprà davvero cosa è successo". "Il pilota era esperto, per guidare quella vettura è richiesta una licenza internazionale, con un'abilitazione che si ottiene in seguito a un test che organizza la Federazione e che lui ha sostenuto e passato nel gennaio 2016". Lo ha detto, in lacrime, Alfredo Delleani, il direttore di gara del rally. "La prova è stata allestita nel rispetto dei parametri di sicurezza richiesti" ha spiegato Delleani, che ha poi ricostruito minuziosamente gli attimi prima dell'incidente. "Un concorrente è partito alle 11.41 e poco dopo ha avuto un incidente senza conseguenze, segnalato da uno degli ufficiali di gara, presente ogni 250 metri e collegato via radio alla direzione gara. Alle 11.42 è partito il concorrente successivo e un minuto dopo ci è giunta notizia che l'auto aveva investito delle persone. Alle 11.44 - continua Delleani - ho sospeso le partenze e alle 11.46 è arrivata l'ambulanza. Il medico di gara ha richiesto l'intervento di un elicottero del 118 e di un'altra ambulanza di soccorso. L'elicottero, con medico a bordo, è atterrato alle 12.04; nel frattempo sono partite due ambulanze con medici di rianimazione a bordo. La prima è arriva alle 12.07, pochi minuti dopo l'altra". Sulla dinamica dell'incidente il direttore è prudente. "Ci sono delle indagini in corso e saranno i magistrati a trarre le giuste conclusioni. Noi sappiamo solo che la vettura si è fermata 130 metri dopo il luogo in cui è avvenuto l'impatto".