"America First" è il motto del presidente Usa Donald Trump, "Planet Earth First" è la risposta che Greenpeace ha proiettato sulla Cupola si San Pietro , da un tir parcheggiato accanto alle transenne su via della Conciliazione. Lo 'spettacolo' ieri sera. Interrotto poi dall'intervento della polizia che ha identificato otto persone.
Trump ha recentemente abolito numerose misure per la protezione del clima per favorire le aziende petrolifere e del carbone americane. Gli Usa sono il secondo emettitore di gas serra al mondo, superati solo negli ultimi anni dalla Cina. "I cambiamenti climatici sono la minaccia che più tocca la nostra generazione", ha affermato Jennifer Morgan, direttore esecutivo di Greenpeace International, "per questo i veri leader mondiali si stanno impegnando per salvaguardare il nostro futuro. Trump non può sfuggire a questa responsabilità rinnegando l'impegno degli Stati Uniti preso a Parigi" .
"Prima dell'incontro con il Papa", ha aggiunto Morgan, "abbiamo voluto consegnare questo messaggio a Trump, convinti che la sua prima priorita' debbano essere le persone e il pianeta, non il profitto di chi inquina. Il presidente non puo' fermare la transizione verso fonti di energia pulita e deve invece accelerarla".
Greenpeace ha ricordato che nella "Laudato Sì sulla cura della casa comune", promulgata il 18 giugno 2015, la prima enciclica sull'ambiente, Papa Francesco identificava la lotta ai cambiamenti climatici come priorita', affermando anche che "i combustibili fossili, altamente inquinanti - specialmente il carbone, ma anche il petrolio e, a un livello minore, il gas - devono essere sostituiti gradualmente e senza ritardi". In vista del G7 che si apre venerdì a Taormina, Greenpeace chiede anche un impegno chiaro di tutti gli Stati per dare piena attuazione all'Accordo di Parigi.
La polizia identifica 8 attivisti
Otto attivisti di Greenpeace sono stati identificati dalla polizia dopo che avevano proiettato sulla cupola di San Pietro la scritta "Planet Earth First!", poche ore prima dell'udienza in Vaticano di Donald Trump. Gli attivisti erano arrivati a bordo di un mezzo su via della Conciliazione, all'altezza di Via della Traspontina, e da lì hanno usato un proiettore per comporre la scritta polemica verso il motto del presidente Usa.
Gli agenti della Polizia, ha spiegato una nota della Questura di Roma, tenuto conto della non pericolosità dell'iniziativa, hanno tollerato e tenuto sotto controllo, solo per pochi istanti, per poi procedere a loro carico, previa identificazione di tutti i presenti.