Gli immobili di Roma, soprattutto quelli storici, meritano attenzione, monitoraggio costante e interventi di adeguamento. Ben l’80% degli edifici, infatti, supera gli 80 anni di età e questo li rende fragili e a rischio in caso di terremoto e non solo. E se Milano ha già previsto un piano pluriennale di intervento, Roma è in ritardo. A lanciare l’allarme l’ordine degli ingegneri della Capitale e ripreso da Il Tempo che nel suo dossier disegna una mappa delle 20 "zone rosse".
A Roma l'80% delle case ha più di 80 anni
Ben l'80% degli edifici della Capitale supera gli 80 anni di età e questo li rende fragilie a rischio in caso di terremoto e non solo. Dopo il terremoto di Amatrice, gli ingegneri insieme con le associazioni di categoria, oltre che Assoingegneri, Cnr, Enea e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, produssero e traciarono le linee guida di un piano che prevedesse, da parte del Governo, un considerevole bonus fiscale destinato ai provati per mettere in sicurezza gli immobili a rischio. Istanze successivamente recepite nella legge finanziaria. Ma nonostante le agevolazioni, anche per le imprese, alcuni Comuni non si sono mossi come, ad esempio, Roma.
Inascoltati i ripetuti allarmi
Secondo Il Tempo, la Città eterna continua a non voler ascoltare i ripetuti allaemi lanciati dai tecnici negli anni. L'ultimo risale al 2014 ed è stato redatto dal servizio geologico Ispra e dall'Ordine dei geologi del Lazio. Il dossier parlava di 350 zone interessate da movimenti franosi. Colline che si frantumano, vecchie cave che sprofondano, fino alle mura della Roma antica che non reggono più i pesi che un tempo riuscivano a sopportare.
La "bomba idrogeologica" nel quadrante nord-ovest
A causa della consumazione del suolo e delle modifiche apportate dall'uomo, la "bomba idrogeologica" sarebbe pronta a esplodere nella zona nord-occidentale, in particolare nelle aree collinari del Parco de Pineto, Monte Mario, e Monte Ciocci.
Pioggia, incuria e poca prevenzione
Pioggia, insieme a incuria e mancanza di prevenzione sono i fattori in grado di attivare fenomeni franosi su una ventina di siti in tutta la città. E quando si registrano precipitazioni straordinarie i versanti più scoscesi delle alture si attivano e diventano fuori controllo. Sotto osservazione anche la zona di Gregorio VII (via Piccolomini, via Roverella e via di Pietro, tra Gregorio VII e Monte Verde).