"Tiziano Renzi è una vittima perché qualcuno ha abusato del suo cognome. La riprova sta nel fatto che lui non ha mai visto né frequentato Alfredo Romeo, che non esistono 'bettole' o ristoranti per incontri di alcun tipo, che non ha mai preso soldi da nessuno e che non è mai stato in Consip". L'avvocato Federico Bagattini chiarisce con i giornalisti la posizione del papà dell'ex premier, reduce da oltre tre ore di interrogatorio reso ai pubblici ministeri di Roma e Napoli che indagano sulle irregolarità negli appalti Consip.
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Tiziano Renzi, indagato per traffico di influenze illecite, ha detto a chiare lettere ai magistrati di non aver beneficiato di alcuna erogazione mensile da parte di chi intendeva sfruttare la sua conoscenza con l'ad di Consip Luigi Marroni. "E, allora, come si può spiegare la T riportata nel pizzino, riconducibile a Romeo, con accanto la cifra di 30mila euro al mese? Abbiamo chiesto di vedere il biglietto - ha spiegato il penalista - perché fino ad ora avevamo conoscenza di ciò solo sulla base delle notizie di stampa. Di sicuro non è una cosa che ha scritto Tiziano Renzi, deve essere chiesta ad altri. Lui non ne sa niente".
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Nell'interrogatorio si è parlato di Verdini
Del resto, nelle intercettazioni ambientali, per quanto a conoscenza della difesa, non ci sono riferimenti al papà dell'ex premier. Il penalista ha anche preso le distanze dalle dichiarazioni di Marroni che ha parlato prima di pressioni subite direttamente da Tiziano Renzi affinchè venisse accontentato Carlo Russo, amico di famiglia, nonchè imprenditore di Scandicci del settore farmaceutico. Poi, sempre stando a Marroni, Russo, autore di richieste ricattatorie, gli avrebbe detto in una fase successiva che Renzi senior e Denis Verdini erano arbitri del suo destino professionale in Consip. Sul punto, il difensore è netto: "Nell'interrogatorio si è parlato di Verdini ma Tiziano Renzi ha detto di non averlo mai conosciuto. Le dichiarazioni di Marroni sono da valutare dal punto di vista della loro complessiva verosimigilianza. Credo che ciascuno che abbia un minimo di oggettività nella valutazione di questa vicenda - ha poi aggiunto - si renderà conto che si tratta di dichiarazioni del tutto piene di inverosimiglianza".
Le tappe della vicenda raccontate dal Fatto Quotidiano
Tiziano Renzi, nel corso di interrogatorio, ha parlato anche dei suoi rapporti di conoscenza e frequentazione con Carlo Russo senza alcun illecito sullo sfondo. Renzi senior "è stanco e provato - ha concluso il suo avvocato - anche perché questa vicenda, e non lo diciamo solo noi, non ha uno spettro esclusivamente giudiziario. E quando si abusa del proprio cognome si è oggettivamente una vittima".
Matteo Renzi: "Se mio padre fosse colpeviole dovrebbe avere pena doppia"
Nello studio di Otto e Mezzo, Matteo Renzi risponde a Lilli Gruber sulla vicenda che vede indagato il padre. "Se ha commesso qualcosa deve andare a processo il prima possibile - spiega - e fosse per me dovrebbe avere pena doppia. Se è colpevole dovrebbe essere condannato più di ogni altro cittadino per dare un segnale. Ma i processi si fanno nei tribunali e non sui giornali", spiega. "Se ci sono dei ricatti, dei reati, delle tangenti c'è il dovere di fare i processi. Io so chi è mio padre e lui deve difendersi dal punto di vista processuale". E aggiunge: "Noi siamo persone perbene e non abbiamo paura dei processi".