I tassisti lo avevano promesso lunedì: la maxi-protesta ha paralizzato la Capitale. Sono arrivati da tutta Italia per far sentire le proprie ragioni e Roma si è trasformata in uno scenario di guerriglia urbana. Bombe carta, cori da stadio, scontri e aggressioni hanno caratterizzato la mattinata mentre al ministero delle Infrastrutture, Graziano Delrio era al tavolo con i sindacati di categoria.
I tassisti si erano dati appuntamento a piazza Montecitorio dove sono state fatte esplodere due bombe carta. I boati sono stati avvertiti chiaramente anche all'interno della Camera dei Deputati.
Un folto gruppo di tassisti era in presidio anche a Piazza Colonna, schierati contro la direttiva Bolkestein.
Centinaia di tassisti hanno presidiato la piazza di fronte al ministero dei Trasporti alla vigilia dell'incontro con il governo, al quale partecipa anche il ministro Graziano Delrio.
Preso d'assalto dai manifestanti anche largo del Nazareno, a poca distanza dall'ingresso della sede del Pd. L'accesso a via Sant'Andrea delle Fratte (dove c'è la sede del partito democratico) è stato completamente chiuso dagli agenti in tenuta antisommossa. La Polizia ha sgomberato con una carica di alleggerimento i manifestanti assiepati davanti all'ingresso del Pd. I tassisti hanno lanciato bottigliette di plastica all'indirizzo delle forze dell'ordine, e gridato "schiavi", "a morte" ai poliziotti che li fronteggiavano.
Nel pomeriggio l'incontro col governo e l'annuncio del vice ministro dei Trasporti Riccardo Nencini, al termine del tavolo con le associazioni di categoria. "E' stato firmato da tutte le sigle presenti al tavolo l'appello del governo a concludere immediatamente le proteste e a riprendere il servizio pubblico". Ventuno sigle dei tassisti sono pronte a sospendere ogni forma di protesta, ha annunciato.
Per approfondire: