Virginia Raggi al bivio. Dopo l'avviso a comparire da parte dei magistrati per falso e abuso di ufficio, secondo Repubblica per la sindaca di Roma si profilano davanti due scenari: un patteggiamento di qui alle prossime settimane per il solo reato di falso che "consentirebbe ai 5Stelle di togliersi il dente prima di una eventuale campagna elettorale in estate, evitando le forche caudine dell'immediata sospensione". Altrimenti la Raggi potrebbe decidere di difendersi in dibattimento affrontando il rischio di una condanna per due reati (abuso e falso) e una sospensione in piena campagna elettorale.
Secondo il Corriere della Sera l'intenzione dei magistrati è chiara: interrogatorio della Raggi (probabilmente il 30 gennaio) e poi richiesta di giudizio immediato. I pm della Procura di Roma tracciano il percorso dell’inchiesta sulla nomina di Renato Marra costato alla sindaca la contestazione di abuso d’ufficio e falso. L’incrocio tra gli atti firmati dalla stessa Raggi e la conversazione via chat con Raffaele Marra — nel corso della quale lei si lamenta per non essere stata informata che il nuovo incarico avrebbe portato a un aumento di stipendio di 20 mila euro — convince l’accusa di aver ottenuto la prova evidente della sua responsabilità. E dunque di poter andare subito a processo. Anche perché - scrive il quotidiano - nuovi elementi emergono dalle chat sequestrate dai carabinieri, dimostrando addirittura l’esistenza di un patto per spartirsi le nomine siglato prima delle elezioni al Campidoglio tra Raffaele Marra e Salvatore Romeo. Esplora il significato del termine.
Il Corriere prova anche a rappresentare lo scenario futuro, che potrebbe profilarsi dopo l'incontro della Raggio coi pm. L’abuso d’ufficio secondo l’accusa sarebbe dimostrato dal fatto che "Renato Marra ha ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale" grazie al passaggio da vicecapo della Municipale a responsabile del Turismo. E soprattutto che si è proceduto affidando la pratica al fratello, nonostante l’evidente conflitto di interessi. Ecco dunque il nodo: come scrive RaiNews.it, "se Raggi negherà l’accusa di abuso dicendo che la pratica dell’assunzione del fratello era gestita da Marra stesso ammetterà però di aver mentito all’Anac. E a quel punto i pm la informeranno di voler andare subito a processo dove rischia una pena di almeno tre anni. L’alternativa per l’accusa è il patteggiamento - che può chiudersi con la condanna a un anno - ma sembra difficile, se non impossibile, che la sindaca possa accettarlo".. Senza dimenticare lo spettro della legge Severino che fa scattare la sospensione dall’incarico di un amministratore pubblico dopo la condanna in primo grado.
Cos'è il caso Marra che fa tremare la giunta Raggi
La sindaca di Roma Virginia Raggi è indagata per abuso d'ufficio e falso nell'inchiesta condotta dal pm Francesco dall'Olio e dal procuratore aggiunto Paolo Ielo relativa alla nomina a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale del Comune poi arrestato. L'interrogatorio si terrà la prossima settimana.