Roma - "Mettiamocelo in testa. Solo con l'istruzione un bambino rifugiato ricomincia a scrivere la sua vita". E' il titolo della nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi dell'Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr). La campagna ha debuttato oggi e si rivolge a cittadini, istituzioni e media con l'obiettivo di accendere i riflettori sull'importanza cruciale dell'istruzione per la sopravvivenza e il futuro di milioni di bambini rifugiati e per raccogliere fondi per contribuire a dare un'istruzione a un milione di bambini rifugiati in 12 paesi, tra cui la Siria e il Kenya. Dal 21 novembre all'11 dicembre si potràsostenere la campagna di Unhcr inviando un sms al 45516.
La scuola che non c'è
Come emerge dal rapporto dell'Unhcr "Missing Out", al mondo ci sono circa 3,7 milioni di bambini rifugiati che non hanno la possibilità di andare a scuola. Fra essi, sono circa un milione e 750 mila i bambini rifugiati che non frequentano la scuola primaria. Dal 2011, spiega l'Unhcr, vi è stato un aumento costante della popolazione di rifugiati in età scolare e solamente nel 2014 è cresciuta del 30 per cento. Per i rifugiati la probabilità di non poter frequentare la scuola è cinque volte superiore alla media globale. Solo il 50 per cento dei bambini rifugiati ha accesso all'istruzione primaria, rispetto a una media globale di oltre il 90 per cento. E quando questi bambini crescono, il divario diventa un baratro: solo il 22 per cento degli adolescenti rifugiati frequenta la scuola secondaria rispetto a una media globale del 84 per cento. Riguardo all'istruzione superiore, solo l'uno per cento dei rifugiati frequenta l'università, a fronte di una media globale del 34.
Istruzione = sviluppo
"Per l'Unhcr l'istruzione è una priorità assoluta. Per la sopravvivenza di un bambino la scuola non è meno importante di una tenda dove dormire, del cibo o delle cure mediche - commenta Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr per il Sud Europa. La scuola è un luogo protetto, che mette al riparo i bambini dalla violenza e dal rischio di subire abusi, o da matrimoni e gravidanze precoci. Dare istruzione a un bambino rifugiato significa offrirgli una opportunita' per socializzare e superare il trauma della guerra. La scuola salva la vita dei bambini, offre loro le risorse per crearsi un futuro migliore e contribuisce a costruire un mondo senza guerra. Ma per realizzare il nostro obiettivo di garantire istruzione primaria a 1 milione di bambini abbiamo bisogno del sostegno di tutti" conclude Sami.
Dove vanno i soldi dei donatori
I fondi raccolti andranno a sostenere il progetto avviato nel 2012 dall'Unhcr, Educate a Child, un innovativo programma di istruzione in 12 paesi: Ciad, Etiopia, Iran, Malesia, Pakistan, Ruanda, Siria, Sudan, Sud Sudan, Uganda, Kenya e Yemen. Nei primi 4 anni, grazie al programma, è stato garantito accesso all'istruzione a circa 570mila bambini rifugiati. Dall'inizio del progetto sono state costruite e ristrutturate 148 scuole in 12 paesi e, dal 2012 ad oggi, sono state realizzate e ristrutturate 1652 classi che hanno permesso a tanti bambini di andare a scuola senza dover affrontare il problema ricorrente del sovraffollamento. In quattro anni è stato garantito sostegno economico diretto a 58.783 bambini provenienti da famiglie vulnerabili. Solo nel corso del 2015, grazie al progetto Educate a Child, l'Unhcr ha reclutato 3.000 insegnanti e ne ha formati oltre 500 per aiutare i bambini che hanno subito il trauma della guerra. A tutti i bambini, dal 2012 l'Unhcr ha distribuito circa 1 milione tra libri di testo e altri materiali didattici. E se garantire l'accesso all'istruzione è fondamentale per i bambini rifugiati, dall'altro lato è altrettanto importante che i giovani italiani abbiano una corretta conoscenza dell'asilo e delle condizioni di vita dei rifugiati in Italia. Per questa ragione, parte dei fondi raccolti con la campagna saranno utilizzati per attività di sensibilizzazione e informazione.
Come contribuire
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, Coop Voce e Tiscali. Sara' di 2 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TWT, di 2/5 euro da Convergenze, di 5/10 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45516 da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali, di 10 euro da rete fissa Vodafone.
Per approfondire:
L'Alto commissario per i Rifugiati: www.unhcr.it