Roma - "La gran parte dei matrimoni di oggi sono concepiti in via sperimentale, sono di prova e, siccome non funzionano e danno luogo a delusioni e c'è insofferenza perché si scopre qualcosa di differente rispetto a quello che ci si aspettava, si ricorre subito al divorzio breve". Lo dice all'Agi il sociologo Franco Ferrarotti commentando i dati Istat su matrimoni, separazioni e divorzi riferiti al 2015.
In particolare, dai dati si evince un ricorso sempre più frequente al divorzio breve. Per il sociologo, "tutto questo è legato alle caratteristiche di questa nostra società digitale che ormai quasi non è più sociale: abbiamo una economia di mercato molto forte che sta diventando una società di mercato dove i rapporti non durano a lungo se non sono anche utili. Io non ho nulla contro il mercato, però la società, qualunque essa sia, tribale o progredita, non può esistere senza rapporti interpersonali che abbiano valore in sé, indipendentemente dagli interessi dei contraenti". Sempre più divorzio breve e l'obbligo religioso viene meno dunque? "Qui ci sono due aspetti da considerare: il primo è quello religioso tradizionale e riguarda l'insieme di precetti e regole e comandamenti vincolanti interpersonalmente; l'altro aspetto è quello della religiosità che è sentimento personale, intimo e rispettabile che però non vincola più i rapporti sociali. Le autorità religiose sono importanti, il Papa dice cose sacrosante per carità - afferma ancora il sociologo - ma non hanno più il peso di una volta".