Norcia - Scossa molto violenta a Norcia seguita da una replica minore. Il Centro operativo comunale ha tremato durante la riunione tra sindaci e presidente della Regione Umbria. "Non possiamo aspettare sette mesi per avere le casette. Le vogliamo subito. Non possiamo scappare ogni volta da ogni luogo o abitazione. Non possiamo vivere cosi'" dice in preda ad una crisi di pianto Patrizia, mamma di una bambina piccola, fuggita terrorizzata dal Centro di coordinamento comunale locale, dopo la nuova e violentissima scossa. "Sono stata 12 giorni in auto con mia figlia dopo i fatti del 24 agosto - afferma la donna - e già è stato molto duro e difficile. Poi ho trovato riparo da mia sorella, sempre a Norcia, ma la situazione non migliora ancora. Ma noi il terremoto lo conosciamo, e non abbiamo bisogno di psicologi che ci dicano cosa sia o di rassicurazioni: vogliamo dei luoghi sicuri dove poter stare con le nostre famiglie. Che siano delle roulotte o delle casette... è lo stesso. Ma con queste scosse tremende e continue non fa differenza fra una casa, un albergo o altre sistemazioni. Abbiamo paura e non possiamo sempre continuare a fuggire da ogni struttura".
A Norcia l'ultima scossa avrebbe provocato nuovi crolli alle mura di cinta medievali. Durante il confronto tra gli amministratori, interrotto poi dal boato provocato dal movimento tellurico molto vicino come epicentro, si e' registrata una polemica tra parroci locali e la Sovrintendenza per i beni culturali, per il mancato puntellamento della Chiesa di San Salvatore - crollata ieri notte nella frazione di Campi - e di altri monumenti storici del territorio. (AGI)