di Roberto Ettorre
Sulmona (L'Aquila) - Si allontanavano senza alcuna giustificazione dal posto di lavoro subito dopo aver registrato la loro presenza con il badge, pranzavano a casa, sbrigavano commissioni e trascorrervano il tempo al bar, a fare shopping e a fare la spesa. Il tutto durante l'orario di lavoro. A scoprire i "furbetti" del cartellino sono stati i finanzieri della Compagnia di Sulmona che hanno denunciato "molteplici" dipendenti del Comune peligno. Nei loro confronti sono stati contestati i reati di truffa aggravata e di false attestazioni o certificazioni nell'utilizzo del badge da parte di dipendenti pubblici. Le Fiamme Gialle hanno così concluso le indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Sulmona finalizzate a verificare assenze ingiustificate dal posto di lavoro da parte di dipendenti del Comune.
Gli accertamenti svolti, coordinati e diretti dal sostituto procuratore Stefano Iafolla, hanno consentito di rilevare, in un arco temporale di circa 7 mesi, gravi irregolarità commesse dai dipendenti. La Finanza, infatti, ha anche scoperto che alcuni si assentavano dal posto di lavoro in modo prolungato e ingiustificato più volte al giorno; altre volte, con la complicità del collega presente in ufficio o la connivenza di altro personale esterno al Comune, registravano l'inizio o la fine del servizio pur essendo assenti, consentendo loro di raggiungere in netto ritardo l'ufficio e di allontanarsene in largo anticipo. Alcuni dipendenti hanno poi prodotto attestazioni di omessa timbratura, scritte o semplicemente verbali,, attestando falsamente la presenza in servizio; hanno inoltre fruito di buoni pasto non spettanti. Le infrazioni sono state accertate con l'ausilio di telecamere installate nel perimetro di alcune sedi di servizio comunali e supportate dale analisi dei tracciati dei cartellini magnetici, da pedinamenti, appostamenti e osservazione degli interessati. Addirittura, in qualche caso, ad alcuni dei soggetti allontanatisi dal posto di lavoro ingiustificatamente veniva, mentre si dedicavano allo shopping, controllata la regolare emissione degli scontrini fiscali a seguito degli acquisti fatti. Le risultanze investigative, cosi' come emerse nelle varie fasi delle indagini preliminari, sono state successivamente poste in correlazione con i turni riportati nei prospetti mensili di ciascun dipendente ed acquisite presso l'Ente. In merito alla vicenda è stata interessata anche la Procura regionale della Corte dei Conti di L'Aquila per il recupero dei compensi illecitamente percepiti. (AGI)