CdV - "Lo spirito del male semina guerre, sempre. Gelosie, invidie, lotte, chiacchiere... sono cose che distruggono la pace e pertanto non può esserci l'unità". Sono parole di Papa Francesco nell'omelia pronunciata a Santa Marta, nella quale ha ricordato che "il comportamento di un cristiano è per l'unità". "Paolo - ha scandito - dice chiaramente: 'Comportatevi in maniera degna, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità'. Questi tre atteggiamenti. Umiltà: non si può dare la pace senza l'umiltà. Dove c'è la superbia, c'è sempre la guerra, sempre la voglia di vincere sull'altro, di credersi superiore. Senza umiltà non c'è pace e senza pace non c'è unità".
"Purtroppo - ha denunciato Francesco - abbiamo ormai dimenticato la capacità di parlare con dolcezza, il nostro parlato è sgridarci. O sparlare degli altri: non c'è dolcezza". La dolcezza, invece, "ha un nocciolo che è la capacità di sopportare gli uni gli altri: 'Sopportandovi a vicenda', dice Paolo. Bisogna avere pazienza sopportare i difetti degli altri, le cose che non piacciono". Nell'omelia, il Papa ha cosi' invitato tutti a riprendere il capitolo XIII della Lettera ai Corinzi che ci "insegna come fare lo spazio allo Spirito, con quali atteggiamenti nostri perché Lui faccia l'unità". "Il vincolo della pace - ha spiegato - cresce con l'umiltà, con la dolcezza, con il sopportarsi l'uno con l'altro, e con la magnanimità". "Chiediamo che lo Spirito Santo - ha pregato infine ad alta voce - ci dia la grazia non solo di capire, ma di vivere questo mistero della Chiesa, che è un mistero di unità".
Francesco stamani ha ricevuto in udienza privata il nuovo preposito generale della Compagnia di Gesù, il venezuelano padre Arturo Sosa Abascal. Il colloquio è avvenuto esattamente una settimana dopo l'elezione del "Papa nero" (AGI)