Roma - E' stata aperta alla comunita' scientifica l'immensa mole di dati fin qui prodotta dal satellite GAIA che ci ha mostrato la sua vista della Via Lattea, tre volte piu' dettagliata del suo predecessore Hypparcos. "Oggi non vengono solo rilasciate le prime immagini della Via Lattea ripresa dal satellite Gaia - ha commentato la Responsabile Osservazione e Esplorazione dell'Universo dell'ASI (Agenzia spaziale italiana), Barbara Negri - ma soprattutto l'immensa mole di dati fin qui raccolti. Da adesso la comunita' scientifica potra' avere accesso a questi dati che appaiono essere molto, molto promettenti".
"Questo primo rilascio dei dati raccolti - dha detto Mario Lattanzi dell'INAF (Istituto nazionale astrofisic), PI italiano del DPAC - ci dimostra, dopo neanche 12 mesi di lavoro, che la missione Gaia ha gia' superato di tre volte la qualita' dei risultati della precedente missione europea Hipparcos. Un primo importante successo che vede protagonisti anche gli scienziati italiani e dell'INAF".
I primi risultati sembrano confermare l'ipotesi che il piano galattico della nostra galassia sia a tilt, cioe' inclinato, non perfettamente orizzontale. Gaia e' una missione del programma scientifico dell'ESA, l'agenzia spaziale europea, che ha lo scopo di ottenere una mappa tridimensionale della nostra galassia.
Gaia otterra' dati astrometrici di oltre un miliardo di stelle con una precisione trecento volte maggiore di quelli del suo predecessore Hipparcos e informazioni astrofisiche sulla luminosita' nelle diverse bande spettrali che permetteranno di studiare in dettaglio la formazione, la dinamica, la chimica e l'evoluzione della nostra galassia. Sara' anche possibile individuare pianeti extrasolari e osservare asteroidi, galassie e quasars.
La missione e' stata finanziata dall'ESA, tranne che per il trattamento dei dati di cui si fa carico la comunita' astronomica europea attraverso il Data Processing and Analysis Consortium (DPAC). L'Italia (ASI, INAF) partecipa al DPAC per una frazione molto importante. Centri italiani sono ALTEC a Torino, dove viene raccolta e archiviata l'enorme mole di dati prodotti dal telescopio Gaia, e l'ASI Science Data Center, che gestisce l'analisi dei dati, situato a Roma presso la sede dell'Agenzia Spaziale Italiana. (AGI)