Roma - "Pochi giorni fa, ho sentito il dovere di rassegnare le dimissioni dall'incarico affidatomi quando ho percepito quello che definirei eufemisticamente un 'deficit di trasparenza' nella gestione della procedura di revoca di quella delicatissima e nevralgica figura amministrativa del Capo di Gabinetto, vero garante della legalita' e trasparenza nella tecno-macchina comunale". E' quanto scrive su Facebook il dimissionario assessore capitolino al Bilancio, Marcello Minenna, precisando: "consentitemi di dirlo nel piu' chiaro dei modi: le mie non sono dimissioni 'arroganti' o di 'solidarietà' rispetto a quelle rassegnate unilateralmente dalla dottoressa Raineri (nei cui confronti nutro sentimenti di profonda stima). Dimettersi per avere avvertito disagio di fronte a una scelta non chiara, ne' trasparente in ordine alle autentiche dinamiche ad essa sottese (o retrostanti) e', allora, semplicemente un gesto di umilta' e responsabilita': un gesto, divenuto oramai irrevocabile, che consegno alla sindaca Raggi con l'auspicio di un reale chiarimento nell'interesse comune dei cittadini di Roma" scrive ancora Minenna, e "con la coscienza di aver fatto il mio dovere di perseguire interessi generali e bene comune, valori fondanti e cari al M5S".
Minenna ha deciso solo oggi di manifestare pubblicamente sul social network le ragioni delle sue dimissioni, perché "mi rendo conto che il silenzio non paga e puo' essere frainteso", spiega, citando uno dei fondatori del Movimento 5 Stelle, Gianroberto Casaleggio, il quale "diceva che 'e' difficile vincere contro chi non si arrende mai'. Ovviamente, quella frase alludeva (e allude) a una 'resistenza' attiva del cittadino ai soprusi, al malaffare e alle tante ingiustizie, piccole e grandi, in cui gli capita di imbattersi nella vita quotidiana", continua, e "quella 'resistenza' deve essere ancor maggiore per il cittadino investito di funzioni pubbliche: funzioni che vanno esercitate - ricorda la nostra Costituzione (art.54) - con 'disciplina ed onore'". Quindi, ragiona l'ex componente della giunta capitolina, "da 'servitore dello Stato' quale ho sempre sentito di essere, ho accettato il gravoso impegno di assessore al bilancio, patrimonio e alle partecipate del Comune di Roma affidatomi dalla sindaca Virginia Raggi, ispirandomi unicamente ai principi sopra richiamati; cosi', del resto, avevo fatto in precedenza in Consob, poi quando sono stato chiamato dal prefetto Tronca a collaborare al risanamento della Capitale e cosi' faro' anche in futuro: perche' non sono ammesse deroghe ai valori di legalita', trasparenza, disciplina ed onore". Pertanto, "in questi mesi di intenso lavoro ho messo a disposizione dei cittadini e della squadra della sindaca Raggi tutte le mie risorse e competenze tecniche, costantemente ispirando la mia azione esattamente a quei 'valori' non negoziabili di cui mi sento 'portatore sano'", conclude Minenna, e "ho anche, in questi mesi, respinto interferenze e 'compromessi' al ribasso sempre interloquendo con tutti nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali". (AGI) Rmh/Rap