Ascoli Piceno - Due piccole bare bianche, tra le 35 sistemate nella palestra comunale di Ascoli Piceno, dove oggi si svolgera' la funzione funebre per le vittime marchigiane del sisma nel centro Italia. E due giochi da bambine, due animaletti di peluche: un orsetto e un agnellino. Il primo e' stato compagno di giochi di Marisol per appena 18 mesi. L'altro ha fatto compagnia a Giulia, nove anni. Sul feretro piu' piccolo un parente ha apposto un biglietto: 'volata fra gli angeli, con il Signore, da lassu' proteggera' la sua famiglia'.
A vegliare la bara di Giulia, una parente, rimasta ferita alla gamba. "Non c'e' stato niente da fare" ripete, fra le lacrime, a chiunque le si avvicini per un abbraccio di conforto. "Doveva andare cosi', qualunque cosa avessimo fatta, sarebbe andata cosi'", ripete una signora di fronte a un'altra cassa. La foto di un giovane, i capelli lunghi e la giacca di pelle, e' contemplata senza sosta dal fratello, in ginocchio. Piange, si prostra, l'abbraccia. Decine di mani, sconosciute, passano e gli carezzano la testa. Nella distruzione di paesi e famiglie, l'impressione che restituisce questa giornata e' che si sia venuta formando una comunita' solida, cementata nel dolore. E nella voglia di ripartire. (AGI)