Roma - E' polemica sullo sciacallaggio nelle aree devastate dal sisma: dopo una serie di denunce di individui sospetti sorpresi a rovistare tra le macerie, rilanciate anche dai media, la Questura di Rieti in un comunicato ha definite "prive di ogni fondamento" queste notizie. "I servizi di vigilanza, specificamente finalizzati al contrasto di possibili episodi di sciacallaggio, sono stati infatti attuati sin dai primi istanti con personale delle forze dell'ordine, e poi rafforzati nelle ore serali e notturne con l'arrivo dei reparti organici", ha assicurato la Questura. Allo stato, "sentite anche le altre forze di polizia, non risulta alcun episodio di illegittima introduzione di persone nelle abitazioni evacuate, tantomeno di furti perpetrati". Sono stati eseguiti controlli su persone sospette o "semplicemente presenti all'interno di aree interdette o in procinto di entrarvi", ma tutte le verifiche, conclude la Questura, "hanno avuto esito negativo e le persone sono state indirizzate ai competenti organismi di Protezione civile o semplicemente allontanate".
Tra gli episodi segnalati c'era quello di un uomo identificato ad Amatrice perchè sorpreso con un trolley e sospettato di aver sottratto oggetti da alcune abitazioni. L'uomo ha rischiato il linciaggio da parte della folla, ma l'arrivo dei poliziotti ha evitato l'aggressione. Sempre ad Amatrice tre persone sono state fermate perché sorprese a rovistare nelle case abbandonate. Segnalazioni sono arrivate anche nell'ascolano nel comune di Arquata, in particolare nella frazione di Pescara del Tronto spazzata via dal terremoto. Secondo i soccorritori, si sono verificati casi già nel corso della prima notte del sisma. I carabinieri hanno intensificato i controlli in tutta l'area.
Lo sciacallaggio è un fenomeno purtroppo comune dopo i terremoti, come avvenuto anche nell'Emilia nel 2012 e all'Aquila nel 2009. Si tratta di episodi che possono essere puniti anche con condanne severe, fino a 10 anni di carcere. Un reato specifico di 'sciacallaggio' non e' mai stato introdotto nel nostro codice penale, nonostante Silvio Berlusconi, all'epoca presidente del Consiglio, nei giorni del sisma che colpi' l'Abruzzo nel 2009, promise nuove norme 'ad hoc' con decreto legge. Attualmente, gli 'sciacalli' possono finire sotto processo per il reato di furto in abitazione (articolo 624 bis del codice penale), per cui e' previsto anche l'arresto obbligatorio in flagranza e la possibilita' di applicare misure cautelari. Le condotte di sciacallaggio sono inoltre aggravate (secondo l'articolo 625 cp) se il "colpevole" usa "un qualsiasi mezzo fraudolento", e se "il fatto e' commesso su cose esposte per necessita'". La pena puo' arrivare a 10 anni di reclusione se vengono applicate anche le aggravanti comuni (articolo 61 del codice penale), quali quelle dei "motivi abietti" o di "avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o la privata difesa". (AGI)