Catania - "Non c'e' stata alcuna premeditazione, ma solo un fatto congiunturale dietro l'episodio di San Cono". Lo ha detto l'avvocato del foro di Caltagirone Pietro Marino che stamattina ha assistito durante l'interrogatorio di garanzia i fratelli Davide e Giacomo Severo di 23 e 32 anni e Antonino Spitale di 18 accusati di avere compiuto un'imboscata contro quattro minori egiziani che stavano rientrando nel centro di prima accoglienza alle porte di San Cono. "Due dei miei assistiti che come ogni sabato e domenica si recavano in paese a comprare i dolci - ha aggiunto l'avvocato Marino - sono intervenuti per sottrarre il terzo indagato proprio durante un'aggressione da parte degli egiziani. In pratica si sono solo difesi, non c'e' stata alcuna imboscata. In questi giorni sono state scritte tante fesserie, ma ogni episodio che compone questa storia verra' chiarito in sede processuale". Il giudice delle indagini preliminari, Ivana Cardillo, che ha interrogato i tre si e' riservato di decidere sulla custodia cautelare e se tramutare il fermo in arresto.
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Secondo la ricostruzione dei giorni scorsi, i tre giovani sono stati avvicinati mentre facevano rientro nel centro dal gruppo di siciliani che si erano appostati ad aspettarli: in tre hanno picchiato gli stranieri, mentre gli altri due aspettavano in auto. Gravissimo uno dei tre egiziani colpito alla testa che ha riportato un grosso ematoma ed è stato sottoposto a un intervento all'ospedale Garibaldi Nesima di Catania, dove è ricoverato in prognosi riservata. I due uomini che attendevano al volante delle auto sono attualmente ricercati. (AGI)