Roma - Il Comune puo' essere chiamato a risarcire il danno di chi cade a terra a causa di una buca presente su una strada molto dissestata. Lo si evince da una sentenza con cui la terza sezione civile della Cassazione ha accolto il ricorso di una donna che aveva citato in giudizio il Comune di Taranto dopo essere caduta per strada a causa di una buca presente in una via "molto sconnessa, con buche e rappezzi e persino un cartello che faceva divieto di transito ai mezzi pesanti per rischio di crollo". I giudici del merito avevano rigettato la sua istanza di risarcimento, mentre la Suprema Corte ha annullato con rinvio il verdetto d'appello.
"L'ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito si presume responsabile dei sinistri riconducibili alle situazioni di pericolo immanentemente connesse alla struttura ed alla conformazione stessa della strada e delle sue pertinenze, indipendentemente dal fatto che l'una o l'altra dipendano da scelte discrezionali della P.a.", rileva la Cassazione, aggiungendo che "su tale responsabilita' puo' influire la condotta della vittima, la quale, pero', assume efficacia causale esclusiva soltanto ove possa qualificarsi come abnorme e cioe' estranea al novero delle possibilita' fattuali congruamente prevedibili in relazione al contesto". (AGI)