Roma - Un "cantiere modello" per quanto riguarda la sicurezza: cos' Duccio Astaldi, presidente di Condotte, ha definito l'immenso spazio della 'Nuvola' di Fuksas in cui per otto anni hanno lavorato centinaia di operai e in cui dal 2010 non si e' verificato alcun incidente. "Bisogna dotarsi di una struttura tecnica altamente specializzata e con esperienza significativa in materia di sicurezza, con procedure operative al di sopra dei livelli normativi" dice all'Agi l'ingegnere Marco Manni, coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione , "quelle che abbiamo adottato nel cantiere erano al di sopra di quanto previsto dalla legge".
Con duecentosettanta operai presenti nei momenti di picco, "la variabile impazzita" come la chiama l'ingegnere Manni, esiste "ed e' sempre l'operaio". Per questo e' successo che qualcuno venisse allontanato, ma i subappaltatori hanno sempre rispettato gli standard, grazie a una selezione che avveniva a monte, "scremando le imprese che non avevano una dotazione di sicurezza idonea".Manni respinge la diffusa convinzione che il rispetto delle norme di sicurezza incida pesantemente sui costi e sui tempi di realizzazione. "Se si riesce a istruire procedure chiave e standardizzate fin dall'inzio di modo che qualunque impresa subappaltante ne sia edotta, non c'e' alcun ritardo nella produzione. Il costo incide intorno al 3,5 o 4% ma il vantaggio in termini di immagine e nella gestione delle risorse umane e' enorme. Anche se molto resta da migliorare nella cultura della sicurezza". (AGI)