Milano - Il Corriere della Sera non diventera' un tabloid ne' cambiera' la linea politica ed editoriale. Lo ha garantito Urbano Cairo, rispondendo oggi all'assemblea di Cairo Communication alle domande degli azionisti sul futuro del quotidiano. "Non so se l'altra cordata volesse fare il Washington Post, ma certo io non voglio farne un tabloid - ha detto - nulla di piu' lontano dalla realta'. Nel 2003 avevo pensato di lanciare un giornale che si ispirasse a questo genere di giornali inglesi, ma non avendo trovato il direttore giusto ho evitato di farlo". Secondo Cairo, "quello che conta e' non deludere il tuo pubblico, non c'e nulla di piu' abitudinario del lettore del giornale. La gente non vuole cambiare, figuriamoci un cambiamento cosi' radicale come trasformarlo in un tabloid. Non voglio intervenire sulla linea politica editoriale, meno la gente si accorge che sono arrivato meglio e', se poi se ne accorge perche' il giornale e' piu' ricco e piu' bello bene, se se ne accorge perche' e' cambiato l'atteggiamento allora bene. Ho gia' detto che Fontana e' un bravo direttore, che conosce il Corriere, sta facendo un giornale di buon livello, poi tutto si puo' migliorare, l'importante e' avere un editore che si confronta con il direttore, anche per gli investimenti".
Non ci sara' integrazione tra il Corriere della Sera e La7, ma possibili sinergie, ad esempio per l'uso della piattaforma internet del Corriere, ha aggiunto Cairo. "Ogni realta' ha la sua vita - ha detto - vanno tenuti distinti, ma ci possono essere forme di sinergia sulla piattaforma internet, sui video. La7 potra' ospitare una grande campagna di comunicazione sul Corriere, il quale potra' essere offerto a prezzo speciale magari per un mese, per invogliare tanta gente che non l'ha mai comprato o non lo compra piu'. Vediamo se un Corriere arricchito potra' piacere di piu', poi ci possono essere i giornalisti del Corriere ospiti de La7, queste sono le sinergie a cui penso".
"Saro' in prima linea in Rcs, sicuramente cio' che voglio fare e' avere tutte le deleghe" ha detto Cairo, "E' un risultato che va oltre le aspettative piu' rosee c'era da parte dei fondi una buona predisposizione, ora bisogna fare un grande lavoro in azienda, voglio capire quando esce un euro perche' esce e come". "Non ho parlato direttamente con Bonomi - ha concluso, dopo che questa mattina Imh ha comunicato il ritiro dall'Opa - ma con altri componenti della cordata, saranno dei compagni di viaggio". L'Opas su Rcs costera' al massimo 80,6 milioni di euro a Cairo Communication che ha quindi ancora "una parte della cassa che aveva". "Le spese dipendono da quanti aderiranno all'offerta migrando sulla nostra Opas, a oggi sono poco meno di 65 milioni di euro, se venissero tutti gli altri in totale il costo sarebbe di 80,6 milioni di euro e questo consentirebbe a Cairo di avere ancora una parte della cassa che aveva. Non dovremmo neanche toccare il finanziamento concesso da Intesa". Quanto all'aumento di capitale da 70 milioni di euro che sara' approvato oggi dall'assemblea di Cairo "sara' fatto al prezzo di mercato". (AGI)