Catania - E' arrivata stamane nel porto di Catania nave 'Diciotti' della Guardia costiera con a bordo 348 migranti e le salme di dieci donne morte. I migranti e i corpi senza vita sono stati recuperati durante le operazioni di soccorso, a circa 20 miglia al largo della Libia.
Solo ieri altre dieci donne sono rimaste vittime dell'ennesimo naufragio di un gommone carico di migranti nel Canale di Sicilia. A bordo dell'imbarcazione, che aveva lanciato un sos con un telefono satellitare, viaggiavano altri 107 profughi (71 uomini, 34 donne e 2 minori), tutti tratti in salvo dalla Guardia costiera, che ha recuperato anche i cadaveri. La richiesta di soccorso era stata raccolta dalla Centrale operativa nazionale della Guardia costiera che ha immediatamente disposto l'intervento di nave "Diciotti" a una ventina di miglia dalle coste libiche. Ai soccorritori si e' presentata una scena drammatica: il gommone era ormai sul punto di affondare e i migranti nell'acqua fino alla contola. A ostacolare le operazioni di saltavaggio anche le condizioni meteomarine decisamente avverse, con mare forza 3, onde alte 2 metri e vento a 30 nodi. Subito dopo, nello stesso tratto di mare, la Guardia costiera ha avvistato e soccorso un secondo gommone: tutti salvi, in questo caso, i 116 passeggeri.
Sempre il relitto del peschereccio affondato nell'aprile 2015 con 700 migranti - la peggiore strage nel Mediterraneo - a bordo e' giunto nel porto di Augusta (Siracusa). Si ritiene che nello scafo si trovino circa 300 corpi. Saranno estratti per essere identificati a cura di un'equipe internazionale e quindi sepolti. Per l'intera operazione il governo ha stanziato 9,5 milioni di euro. Su Facebook il commento del premier Matteo Renzi: "Grazie alla Marina Militare, fiero di essere italiano. Lavoriamo tutti i giorni perche' l'Europa sia all'altezza dei valori che l'hanno fatta grande".