Catanzaro - La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 63 persone coinvolte nell'inchiesta "Dirty soccer" che nel maggio 2015 aveva svelato una serie di combine sportive portando all'arresto di cinquanta persone tra cui calciatori, dirigenti e presidenti che avrebbero inquinato le partite dei campionati di Lega Pro, serie B, D ed Eccellenza. Il reato contestato agli indagati, a vario titolo, e' l'associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizioni sportive. Ottantaquattro erano gli indagati ai quali fu notificata la chiusura indagini nell'ambito del procedimento dal quale sono state stralciate le posizioni di alcuni persone - legati ai capi di imputazione che hanno al centro le vicende del Neapolis e del suo direttore sportivo Antonio Ciccarrone, nonche' dello stesso Mario Moxedano, presidente della societa' campana - con la trasmissione degli atti alla competente Procura di Napoli. Secondo la Procura catanzarese, sarebbe stata posta in essere una vera e propria organizzazione criminale che, con il contributo di giocatori, allenatori e direttori sportivi, avrebbe alterato i risultati di alcuni match con lo scopo di realizzare lucrose vincite attraverso il sistema delle scommesse. Queste ultime "venivano effettuate dopo aver utilizzato lo strumento della corruzione di calciatori e dei dirigenti sportivi delle societa' calcistiche coinvolte, al fine di alterare il risultato della competizione, realizzando molteplici delitti di frode in competizioni sportive". (AGI)