Roma - Da alcuni anni si registra un rallentamento dell'immigrazione dall'estero, mentre cresce l'emigrazione. Lo afferma l'Istat nel Bilancio demografico nazionale. Gli iscritti in anagrafe provenienti da un Paese estero sono stati 280 mila, stranieri nel 90% dei casi. Gli italiani che rientrano dopo un periodo di emigrazione all'estero sono 30 mila. Al contrario, circa 147 mila persone hanno lasciato il nostro Paese nel 2015, di cui oltre 100 mila di cittadinanza italiana. Tra questi e' sempre piu' rilevante il numero di nati all'estero: piu' di 20mila nel 2014 e circa 25mila (dato stimato) nel 2015. Si tratta prevalentemente di cittadini di origine straniera che emigrano in un Paese terzo o fanno rientro nel Paese d'origine dopo aver trascorso un periodo in Italia ed aver acquisito la cittadinanza italiana. A questi andrebbero inoltre sommati gli eventuali figli nati in Italia, che fanno parte dello steso nucleo familiare interessato dal trasferimento di residenza all'estero.
Le variazioni di cittadinanza per paese di nascita fanno ipotizzare un comportamento tipico dei cittadini provenienti da Paesi dell'America latina, con avo italiano, i quali sperimentano un brevissimo periodo di residenza nel nostro Paese, al solo fine di acquisire la cittadinanza "iure sanguinis" presentando le necessarie certificazioni in Anagrafe. Cosi' come per l'anno precedente, nel 2015 le iscrizioni dall'estero riguardano in misura leggermente prevalente gli uomini (53,9%), contrariamente a quanto avvenuto in tutto il decennio precedente, quando erano in maggioranza donne. Rispetto al 2014 aumentano sia gli immigrati che gli emigrati ma con intensita' diverse: mentre i flussi in entrata dall'estero registrano solamente lo 0,9% in piu', le emigrazioni crescono di quasi 8 punti percentuali. Il saldo tra i flussi in entrata e in uscita e' pari a 133 mila unita'. Suddividendo per cittadinanza emerge che il bilancio e' negativo per gli italiani (-72 mila) e positivo per gli stranieri (+205 mila).
Tuttavia, se si analizzano tutte le voci registrate nel movimento anagrafico, si puo' osservare che molte persone, in particolare straniere, vengono cancellate dall'anagrafe per irreperibilita' o per scadenza del permesso di soggiorno. Si tratta di posizioni anagrafiche relative a cittadini stranieri che non sono piu' nel nostro Paese pur non avendo comunicato l'emigrazione all'estero; queste posizioni vengono quindi cancellate d'ufficio . Se le cancellazioni d'ufficio per irreperibilita' o per scadenza del permesso di soggiorno fossero sommate ai cancellati per l'estero si otterrebbe una stima del saldo migratorio sensibilmente diversa e pari a +47 mila unita'; lo scorso anno lo stesso saldo era di circa 82 mila unita'. (AGI)