Palermo - Sono riprese stamane le operazioni di spegnimento di quanto rimane dei boschi di Pantelleria che bruciano da sabato sera. Squadre dei vigili del fuoco, due canadair e uomini del Corpo della Forestale sono entrati nuovamente in azione nelle prime ore del giorno per spegnere gli ultimi focolai concentrati in pochi punti. Un incendio devastante e doloso su cui indaga la procura di Marsala.
La perla del Meditterraneo amata dai vip
Il bilancio del vasto incendio che ha nei fatti ridotto in cenere la 'perla del Mediterraneo' è pesante. Circa 600 gli ettari di bosco bruciati, complici le alte temperature e il vento. Il fronte delle fiamme, e' in breve tempo diventato molto vasto. Da ieri mattina, spiega 'ilGiornaledellaprotezione civile.it', quotidiano online indipendente, i canadair hanno effettuato centinaia di lanci, e tre squadre di terra con cinque mezzi antincendio hanno cercato in tutti i modi di contrastare le fiamme.
Il rogo e' partito dal bosco di Montagna Grande, poi ha minacciato le localita' di Rekale, dove sono presenti abitazioni e una cinquantina di persone, le Favare e Cuddia Antalora. "Boschi, macchia mediterranea, pini marittimi e di Aleppo, querce: le fiamme hanno inghiottito tutto ciò che era cresciuto nel corso dei secoli, compresi gli interventi dell'uomo, come le aree attrezzate", riferisce il portale. Dati che mettono in allarme residenti e operatori turistici, quando si e' ormai alle porte della stagione estiva. Sempre a causa del vento, il fronte dell'incendio ha raggiunto anche la costa, fino a Balata dei Turchi. I vigili del fuoco, che si sono schierati a protezione delle abitazioni, hanno segnalato anche difficoltà nella zona di Salto della Vecchia, dovute a diverse frane.
"La reazione dello Stato sia ferma contro questi criminali - chiede il sindaco Salvatore Gabriele - perche' Pantelleria e' ancora territorio dello Stato e di noi tutti. Lo sappiano questi vigliacchi: ricostruiremo quanto e' stato distrutto". Il primo cittadino a questo punto chiede al governo la proclamazione dello stato di calamita'. La parte di maggior pregio della foresta mediterranea di Pantelleria e' andata distrutta. L'isola, protetta da una Riserva naturale orientata gestita dalla Azienda delle foreste demaniali, si avviava a divenire Parco nazionale, ma oggi, dicono con preoccupazione molti, sente aggravarsi il peso di chi starebbe facendo di tutto per frenare scelte in direzione della protezione naturale e della sostenibilita' dell'economia pantesca.
Cosi', anche Legambiente denuncia il "vile atto criminale" chiedendo che non solo si faccia luce "velocemente sulle responsabilita' dirette e indirette dell'accaduto", ma che si provveda subito a scongiurare sia sull'isola come altrove in Sicilia, "che la prossima estate divenga un susseguirsi di incendi". Appare, infatti, debole l'apparato antincendio che deve essere non solo potenziato ma provvisto di nuove tecnologie di prevenzione. E appare "fragilissimo" cio' che rimane del Corpo Forestale regionale, "oramai fatto esclusivamente da uomini pronti per la pensione, con pochissimi mezzi e con immensi territori da controllare. Appare inesistente qualsiasi campagna di mobilitazione della societa' civile contro un fenomeno che rischia di precipitare nel baratro intere comunita'. Che il Governo Crocetta batta un colpo". (AGI)