CdV - In Italia per un numero crescente di persone "il peso della vita quotidiana, alla ricerca dei beni essenziali, diventa sempre piu' insostenibile, compreso il bene primario della casa". Lo ha denunicato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo presidente della Cei, che in apertura della seconda giornata dell'Assemblea dei vescovi ha dedicato larga parte del suo intervento all'analisi della situazione del Paese rilevando che "la poverta' assoluta investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8 per cento della popolazione italiana!". "Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio di ieri, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre piu' nelle mani di pochi, purtroppo a volte anche attraverso la via della corruzione personale o di gruppo".
"Le nostre parrocchie vedono le file di coloro che cercano un pasto alle nostre mense: sono stati ben 12 i milioni di pasti distribuiti nel 2015", ha sottolineato il cardinale, che ha posto domande esigenti alla politica: "I responsabili della cosa pubblica, i diversi attori del mondo del lavoro, che cosa stanno facendo che non sia episodico ma strutturale?". La Chiesa, da parte sua, "continuera' a fare tutto quanto le e' possibile per stare accanto alla gente, mettendo in campo ogni risorsa: dalle forze di tantissimi volontari alle risorse dell'8 per mille che, oltre a permettere un clero totalmente disponibile, consente di venire incontro alle enormi richieste della carita' e del mantenimento delle opere pastorali".
Bagnasco si e' poi soffermato a lungo sulla crisi occupazionale. "Gli indicatori che si leggono, purtroppo, non sembrano andare in questa direzione", il grido d'allarme lanciato in apertura della seconda giornata dell'Assemblea della Cei: "Dall'inizio della crisi l'occupazione e' caduta del 4,8%, una delle contrazioni piu' rilevanti in Europa: i dati ricorrenti dicono che la fascia tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro e' prossima al 40% contro il 22% della media europea: in termini percentuali siamo i peggiori, subito prima della Bulgaria". Il cardinale Bagnasco ha espresso inoltre "forte preoccupazione anche per gli adulti che, una volta perso il lavoro, si trovano nella difficolta' a rientrarvi con grave danno per le proprie famiglie oltre che per la propria dignita'". L'auspicio del cardinale e' di poter vedere presto il popolo italiano "piu' sereno, occupato nel lavoro, proiettato con fiducia verso il futuro, incoraggiato dalle prospettive dei giovani, lieto nell'intreccio di generazioni che si guardano con simpatia, fiducia, solidarieta'". (AGI)