Roma - "Se confermate, le dichiarazioni di Morosini risultano per alcuni aspetti inopportune e ingiustificate e per altri riguardanti temi e argomenti non di pertinenza di un rappresentante dei magistrati presso l'organo di governo autonomo e che incidono sul prestigio della magistratura e sul leale rapporto tra i poteri e gli organi dello Stato". Cosi' interviene la Giunta esecutiva centrale dell'Anm, "ribadito il diritto del singolo magistrato di esprimere le proprie opinioni".
"Renzi va fermato", la frase di Morosini che ha scatenato la polemica
Dopo le polemiche di ieri interviene ancora il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, torna a parlare dell'intervista, poi smentita, del consigliere togato Piergiorgio Morosini. "Presentare il Csm come un fortino assediato da pressioni esterne non risponde alla realta'". Lo ha detto il vicepresidente dell'organo di autogoverno della magistratura a 'Radio anch'io'.
Legnini ha ribadito che sui consiglieri non c'e' "nessuna pressione né interna né esterna". Quando alle dichiarazioni attribuite a Morosini e da lui smentite, Legnini ha affermato: "Non so se e quali dei contenuti di quella intervista siamo riferibili al consigliere Morosini, ma sono comunque inaccettabili. Le critiche agli altri poteri sono legittime e ammissibili, ce ne sono state e ce ne saranno. Altra cosa e' l'attacco personale a un membro del governo o del Parlamento. Chiediamo rispertto per le prerogative dei consiglieri e per i magistrati ma analogo rispetto dobbiamo agli altri poteri". Legnini ha poi auspicato che si allentino le tensioni tra poltiica e giustizia: "Questo clima deve assoltamente migliorare perche' non serve al Paese", ha affermato. (AGI)