Napoli - "Non sono un pedofilo, sono un buon padre. Non ho ucciso Fortuna e non ero nemmeno li' quando e' caduta". Si e' difeso cosi' davanti al gip Alessandro Buccino Grimaldi, Raimondo Caputo il 43enne che ieri in carcere ha ricevuto una seconda misura cautelare nella quale, oltre ad una nuova accusa di pedofilia, vittima la bambina di sei anni trovata morta il 24 giugno 2014 nel Parco Verde di Caivano, e' accusato anche di omicidio, di averla cioe' buttata giu' dal terrazzo dell'ottavo piano dell'isolato 3 del Prato verde.
Pedofilia e omertà, l'inferno di Caivano
Contro di lui, pero', intercettazioni, elementi raccolti in due anni di indagine e, soprattutto, i racconti di tre bambine vittime di abusi sessuali. L'indagine intanto si allarga ad altre due donne, una delle quali e' quella che avrebbe nascosto una scarpa della bambina. (AGI)