Napoli - Quello della piccola Fortuna Loffredo, la bimba trovata morta ai piedi del fabbricato in cui abitava la sua famiglia nel Parco Verde di Caivano, nel Napoletano, fu un omicidio. I carabinieri, che indagano da tempo su una presunta rete di pedofili nell'area, hanno raccolto elementi sufficienti al gip di Napoli Nord per una misura cautelare.
Secondo quanto si è appreso, la persona indagata per la morte della bambina è già in carcere. Si tratta di Raimondo Caputo, compagno di Marianna Sabozzi, la madre di un altro bimbo morto per una caduta accidentale nel Parco Verde di Caivano. Secondo gli inquirenti l'uomo avrebbe abusato di altre due piccole abitanti di quello stesso palazzo. Le indagini dei carabinieri dicono anche che l'uomo, vicino di casa della vittima, il 24 giugno di due anni fa portò la bambina all'ottavo piano del palazzo e la lanciò dal terrazzo quando lei probabilmente si rifiutò di subire nuove violenze. Caputo si trova in carcere da novembre per violenza sessuale su una bambina di 12 anni, così come Marianna Sabozzi.
La Procura, omertà e connivenze su rete pedofili
Fortuna Loffredo, detta Chicca, 6 anni, una bambina bionda e solare, fu trovata morta nello spazio antistante l'ingresso del palazzo in cui abitava, il complesso di edilizia popolare del Parco Verde di Caivano, luogo di spaccio e di degrado, il 24 giugno 2014. Una caduta accidentale, la prima ipotesi, da un'altezza compatibile a quella del settimo piano o oltre. Ma gli investigatori notarono subito una coincidenza con la morte del piccolo Antonio Giglio, 3 anni, apparentemente sfuggito alla sorveglianza della nonna e della mamma e caduto dalla finestra della sua casa in quello stesso palazzo, avvenuta alla fine del 2013. L'autopsia sul corpicino di Chicca evidenziò abusi sessuali reiterati e da lungo tempo. La ricostruzione delle sue ultime ore di vita fornirono un altro particolare inquietante: Fortuna era andata a cercare a casa sua Doriana, la sorellina di Antonio. Infine, le parole inquietanti della madre 27enne della piccola ai cronisti: "Chi sa parli. Io a stare qui ho paura per gli altri miei due figli, voglio mandarli in collegio". Il 23 dicembre di quell'anno il primo arresto per violenza sessuale su minori, un vicino di casa di Loffredo, cui seguì un'altra misura cautelare. Ormai Parco Verde nell'immaginario collettivo era anche il parco degli orchi.
La madre, devono marcire in galera
"Ho sempre saputo chi è stato a uccidere Fortuna. Ho atteso che qualcuno venisse da me, ma niente. Ma qui c'èomertà, anche oggi". E' la reazione a caldo di Domenica Guardato, la madre di Fortuna Loffredo. Dichiarazioni non nuove le sue: a Marianna Fabozzi "ho chiesto se era stata lei, ma ha sempre negato. Il suo compagno non l'ho incontrato. Ora devono marcire in galera".
"Fin dai primi sopralluoghi con i nostri consulenti era emerso con chiarezza l'ipotesi di un atroce movente a sfondo sessuale - hanno scritto in una nota gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, che assistono la famiglia di Fortuna - oggi finalmente arriva giustizia grazie al grande lavoro della Procura di Napoli Nord, che ha operato in un contesto fra i più terribili del Paese". (AGI)
"In memoria di Fortuna - aggiungono - e' nostro dovere salvare tanti altri bambini. Ora la giustizia non deve avere alcuna pieta'". (AGI)