Milano - Nel mirino della cellula jiadista scoperta in Lombardia che stava pianificando un attentato a Roma c'erano il Vaticano e l'ambasciata d'Israele nella Capitale. E' quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Manuela Cannavale. Quattro gli arresti effettuati tra la Lombardia e il Piemonte: tutti marocchini cittadini italiani, mentre due sono latitanti nel paese mediorientale. L'accusa e' di "partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale".
Gli arrestati
Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Milano, hanno documentato l'intenzione della coppia residente in provincia di Lecco, Abderrahim Moutaharrik, 24 anni, pugile di boxe thailandese sul quale si puntava per l'attentato, e della moglie Salma Bencharki, di 26 anni, di raggiungere a breve il teatro di conflitto siro-iracheno, portando con loro i figli di 2 e 4 anni. Alla coppia si sarebbero dovuti unire Abderrahmane Khachia, 33 anni, residente a Brunello (Varese), fratello di un foreign fighter già morto in Siria e Wafa Koraichi, 24 anni, residente a Baveno in provincia di Verbania, fratello di Mohamed Koraichi, 31 anni residente a Bulciago in provincia di Lecco gia' in Siria con la moglie Alice Brignoli, 39 anni, entrambi latitanti.
Operazione stamani anti estremisti al nord molto importante. Complimenti a ministro, intelligence, inquirenti e forze ordine #tuttiinsieme
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 28 aprile 2016
"Il profilo di novità - ha detto il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli a proposito delle ipotesi d'attentato - e' che non si tratta di una indicazione generica. Una persona specifica viene invitata a procedere in territorio italiano. E in particolare viene indicata la citta' di Roma come luogo di riferimento dei cristiani". Il magistrato parla esplicitamente di un "salto di qualita'". "Non si tratta di un generico proclama ma di un messaggio individualizzato", "per colpire" con riferimento alla "cristianita'" e quindi della capitale in occasione del giubileo.
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Nel mirino l'ambasciata d'Israele e il Vaticano
In un'intercettazione Abderrahim Moutarrick parla con Abderrahmane Khachia che dice: "...Dio ci ha svegliati e ci ha messo in questi tempi, tempi di divertimento ad uccidere" e l'altro replica: "Una volta mi sono alzato e messo a progettare... Ho detto che voglio picchiare (inteso come colpire e far esplodere) Israele a Roma". "L'ambasciata...e sono andato da un ragazzo albanese a Varese e gli ho detto di procurarmi una pistola, la volevo comprare e forse lui si è insospettito di me e mi ha girato le spalle". "Nelle conversazioni - spiega il gip - i due indagati chiariscono i loro sentimenti di assoluta avversione verso l'Occidente e tutti i miscredenti, specificando di avere gia' in passato addirittura maturato l'idea di commettere atti di terrorismo in Italia; in particolare Moutarrik ha fatto riferimento a un suo disegno per compiere un attentato all'Ambasciata di Israele a Roma. Più sfumata invece la volontà di colpire del Khachia presso la Questura di Varese, quando Oussama fu 'portato via senza motivo'". Nell'intercettazione infatti Khachia dice, parlando del fratello Oussama che era stato fermato e che poi mori in Iraq: "sai cosa mi fa... In Questura quella volta quando hanno portato via mio fratello senza motivo, era innocente, se trovavo qualcuno che mi preparava per l'operazione...".
"Per questi nemici giuro, se riesco a mettere la mia famiglia in salvo, giuro sarò io il primo ad attaccarli (...) in questa Italia crociata, il primo ad attaccarla, giuro, giuro che l'attacco, nel Vaticano con la volontà di Dio". E' un audio registrato inviato lo scorso 25 marzo da Abderrahim Moutaharrik a Mohamed Koraichi. "L'unica richiesta che ti chiedo - dice Moutaharrik - è la famiglia, tu sai voglio almeno che i miei figli crescano un po' nel paese del califfato dell'Islam". Nell'ordinanza compare anche la trascrizione di un messaggio che Moutaharrik riceve da un uomo non identificato, probabilmente di alto livello, che l'arrestato conosce e ritiene importante. Il messaggio incita alla vendetta contro i cristiani: "dovete vendicarvi di loro, vendetta per i Musulmani. Bisogna sputarli in faccia, tirate fuori i vostri coltelli, non dovete mai avere pietà di loro, giuro non lo meritano, sono nemici di Dio e di suo Profeta, combattono i seguaci di Dio". E ancora, ricordando le parole di un principe, uno "sheiko", insiste perché ci siano "i fratelli uniti per combattere i nemici di Dio, nei paesi cristiani e un'unica operazione ci soddisfa di piu' di decine di bombe, ci fa vedere piu' benedizione e piu' impatto a creare sofferenza dei nemici di Dio, se state soffrendo, soffriranno con voi. Sperando da Dio quello che non sperano loro. Grazie a Dio abbiamo sentito le operazioni che sono state in Francia, operazioni dell'invasione della Francia, di Parigi, benedetta da Dio, le invasioni in Belgio, in America, all'est ed all'ovest, grazie a Dio", e ancora "sarete di quelli che auspicano a fare questo bene li nei paesi dei cristiani, a Roma, in Italia, in Spagna, in Francia cristiana, in Inghilterra cristiana, maledizione di Dio su di loro tutti insieme".
La famiglia scomparsa da Bulciago
Al centro dell'inchiesta Alice Brignoli, convertita otto anni fa all'Islam e Mohamed Koraichi, arrivato dal Marocco, che lavorava come saldatore a Bulciago (Lecco). I due si erano allontanati sempre di piu' dalle famiglie ritenute 'infedeli'. Nel maggio scorso la mamma della ragazza aveva denunciato la scomparsa della figlia, di Mohamed e dei tre bambini, nella speranza che il Tribunale togliesse i suoi nipoti ai genitori da lei ritenuti dei "pazzi furiosi". E proprio i figli di Koraichi, in una fotografia su Whatsapp vengono immortalati mentre inneggiano al martirio col dito puntato verso il Paradiso. L'immagine, agli atti dell'inchiesta e' quella del profilo Whatsapp. "E' un'immagine che ci preoccupa - ha detto il generale Giuseppe Governale, comandate dei Ros - perché questi bambini cosi' indottrinati potrebbero essere domani i protagonisti del terrore". Immediate anche le reazioni politiche col premier Matteo Renzi che ha scritto su twitter: "Operazione stamani anti estremisti al nord molto importante. Complimenti a ministro, intelligence, inquirenti e forze ordine #tuttiinsieme", cui ha replicato, sempre su twitter il segretario leghista Matteo Salvini: "Sei presunti terroristi islamici sono stati arrestati in Lombardia. Un dubbio: Renzi e' solo incapace oppure è complice?".
Il gip, allarme terrorismo elevatissimo per l'Italia
Nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di sei presunti affiliati all'Isis, il gip di Milano Manuela Cannavale scrive che sono "di elevatissimo allarme i ripetuti riferimenti all'Italia come luogo di prossimi e imminenti attentati, atteso che in tale paese non è ancora stato fatto nulla, sebbene sia il paese dei crociati". Tutti gli indagati, sottolinea il giudice, "sono o cittadini italiani o soggetti che hanno stabilmente vissuto in Italia per molti anni e che sono da tempo titolari di un permesso di soggiorno". Inoltre, "conoscono molto bene l'italiano e parti delle conversazioni sono in italiano". Uno dei mezzi di comunicazione più utilizzati tra loro, hanno spiegato gli inquirenti in conferenza stampa, sono gli audio registrati che si spedivano via whatsapp. (AGI)