Milano - Nella mattina odierna alcuni dirigenti Eni sono stati auditi a Potenza dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, come programmato nell'ambito della missione della Commissione in Basilicata. Sulla base delle chiare evidenze scientifiche emerse dagli approfondimenti tecnici e scientifici condotti da un collegio di periti indipendenti, Eni ha ribadito che il Centro Olio Val d'Agri ha sempre operato nel rispetto dei requisiti normativi e autorizzativi con l'adozione delle best practice internazionali. Sono state illustrate alla Commissione le modalità di funzionamento dell'impianto e le pratiche di trattamento delle acque di produzione, evidenziando che, a seguito del sequestro disposto dalla magistratura, dal punto di vista tecnico e operativo non è possibile proseguire - nemmeno parzialmente - l'attività produttiva del Centro Olio Val d'Agri. Non esiste, infatti, una soluzione alternativa di tipo industriale che consenta di evitare la fermata degli impianti: il Centro Olio dovrebbe essere riprogettato dal punto di vista impiantistico e ingegneristico ed essere sottoposto a un nuovo e complesso iter autorizzativo per operare non piu' come un impianto energetico ma come un impianto di trattamento rifiuti; ipotesi del tutto irrealistica sia dal punto di vista industriale che normativo. Eni ha ribadito, inoltre, che continuerà ad assicurare la massima cooperazione alla Commissione e alla magistratura per una rapida conclusione delle indagini. Per questa ragione, Eni ha confermato l'intenzione di richiedere un incidente probatorio tecnico in contraddittorio con la Procura, che consenta di verificare sia la conformita' dell'impianto alle best practice internazionali, adottate per impianti analoghi in tutto il mondo, sia il rispetto della normativa italiana. (AGI)