Milano - Tutti assolti i due carabinieri e i sei poliziotti a processo per la morte di Giuseppe Uva, l'operaio 43enne morto in ospedale, dove venne ricoverato al reparto di psichiatria per un Tso, il 14 giugno del 2008, dopo aver passato la notte nella caserma dei carabinieri di Varese. L'uomo era stato fermato insieme ad un amico mentre, ubriaco, rovesciava cassonetti dell'immondizia.
Gli imputati erano accusati a vario titolo di abuso d'autorità su arrestato, abbandono d'incapace, arresto illegale e omicidio preterintenzionale. Soddisfazione tra gli assolti mentre la sorella di Giuseppe, Lucia Uva e i familiari hanno protestato in aula.
La sentenza della Corte d'Assise di Varese è arrivata dopo 2 anni di dibattimento e 4 ore di camera di consiglio. Un centinaio i testimoni ascoltati e decine le perizie effettuate anche con la riesumazione della salma avvenuta nel dicembre del 2011.
La vicenda - Morto in un reparto di psichiatria a Varese, dopo aver passato la notte in caserma in stato di fermo. Giuseppe Uva, 43 anni, e' ubriaco la notte tra il 13 e il 14 giugno 2008, quando una pattuglia dei Carabinieri lo ferma mentre con un amico rovescia in strada cassonetti dell'immondizia. I due vengono portati in caserma, in via Saffi, e cosa succede da quel momento e' affidato alle carte e alle testimonianze raccolte in un processo durato, a piu' riprese, quasi 8 anni. Due sono versioni: il pestaggio di Uva da parte dei carabinieri, sostenuto dalla famiglia e dall'amico, Alberto Biggiogero, e atti di autolesionismo dell'uomo che secondo i carabinieri era ubriaco e fuori controllo. Biggiogero sostiene di aver sentito grida di aiuto provenire dalla stanza in cui era stato chiuso Uva e quella notte chiama il 118 per chiedere aiuto. All'alba del 14 giugno i militari dispongono il ricovero di Uva nel reparto psichiatrico dell'ospedale con un Tso (trattamento sanitario obbligatorio). Uva morira' alle 11 di mattina. In una prima fase del processo, l'accusa sostiene che i medici avrebbero somministrato a Uva farmaci incompatibili con il suo stato etilico. Ma i tre imputati usciranno assolti con formula piena. Il dibattimento riprende in Corte d'assise il 20 ottobre 2014 e si conclude con l'assoluzione di due carabinieri e sei poliziotti a processo con l'accusa a vario titolo di abuso d'autorita' su un arrestato, abbandono d'incapace, arresto illegale e omicidio preterintenzionale. (AGI)