CdV - Sabato prossimo il Papa sarà a Lesbo, l'isola greca più vicina alle coste della Turchia, divenuta negli ultimi mesi l'approdo di migliaia di disperati che tentano di raggiungere l'Europa. Il Pontefice ha annunciato il suo imminente viaggio ai 30 mila fedeli riuniti a piazza San Pietro. Francesco ha spiegato di voler incontrare i profughi sbarcati sulle coste greche nel corso di tutti questi mesi e che sarà sull'isola assieme al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e all'Arcivescovo di Atene Hieronymos.
Caritas e Gesuiti, a Lesbo violati i diritti umani
"Sabato prossimo mi rechero' nell'isola di Lesbo, dove nei mesi scorsi sono transitati moltissimi profughi", ha affermato Francesco, spiegando che avrà al suo fianco i "fratelli il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e l'Arcivescovo di Atene Hieronymos". L'intento, ha scandito, e' quello di esprimere "vicinanza e solidarieta' sia ai profughi sia ai cittadini di Lesbo e a tutto il popolo greco tanto generoso nell'accoglienza". Rivolgendosi pellegrini di piazza San Pietro per l'udienza generale, ha quindi chiesto di essere "accompagnato e sostenuto con la preghiera invocando la luce e la forza dello Sprito Santo e la materna intercessionr della Vergine Maria".
Nell'Angelus del 28 febbraio Francesco aveva parlato del "dramma dei profughi" che fuggono da guerre e altre situazioni disumane". Sottolineando: "La Grecia e altri Paesi sono in prima linea, stanno prestando ai migranti un generoso soccorso, che necessita della collaborazione di tutte le nazioni". Invocando poi "una risposta corale" e "un'equa distrubuzione dei pesi". Francesco ha parlato dei migranti anche nel corso della Via Crucis al Colosseo, dopo il gesto straordinario del giovedi' santo, con la lavanda dei piedi ai profughi.
A Lesbo, denuncia una nota di Caritas Internationalis, "il principale campo per rifugiati e immigrati e' ora un 'centro chiuso', il che significa che i rifugiati e gli immigrati non sono autorizzati ad andarsene". Il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati afferma invece: "Visto il recente quanto controverso accordo Ue che prevede il respingimento in Turchia dei migranti che sbarcano sulle sponde della Grecia, la visita del Pontefice non potrebbe giungere in un momento migliore".
Intanto, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervenendo a un convegno sulle rotte dei traffici illeciti in Europa e nel Mediterraneo, parla delle tensioni al confine con l'Austria sul Brennero: "L'Austria e' un Paese amico, con cui abbiamo sempre collaborato nella gestione dei flussi migratori. Mi auguro che questa collaborazione possa continuare ma non possiamo accettare la logica di gesti unilaterali che comprometterebbero la possibilita' di collaborare. L'emergenza immigrazione - sottolinea Gentiloni - richiede un'agenda comune e condivisa a livello europeo: e' un problema con cui tutti dovremo fare i conti per anni, senza scaricarne la responsabilita' su pochi Paesi".
Caritas greca, migranti entusiasti per la visita di Francesco
"I rifugiati e migranti sono entusiasti della visita di Papa Francesco. Stanno preparando mazzi di fiori e vogliono incontrarlo". Lo ha detto Tonia Patrikiadou, dirigente della Caritas Hellas, incaricata della gestione di un albergo della Caritas a Lesbo. "La visita del Papa è un simbolo di speranza e di solidarietà per i rifugiati. è un segno che il mondo non li ha dimenticati e che c'è la possibilità di un aiuto", ha aggiunto. La Caritas Hellas - sostenuta dalla Caritas Svizzera - ha aperto un albergo per rifugiati e immigrati a Lesbo, con 220 posti letto e 88 camere. L'albergo è riservato alle persone piu' vulnerabili, come donne in gravidanza, e collabora con un ospedale locale, con medici di guardia 24 ore su 24. Tutti i rifugiati e migranti residenti nell'albergo sono inseriti in programmi di reinsediamento o di ricongiungimento familiare oppure sono casi di richiedenti asilo. Sono in attesa di essere trasferiti ad Atene. In Grecia sulle isole, ad Atene e al confine con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, la Caritas ha fornito cibo a 80.000 persone, beni di prima necessità a 78.000, servizi d'igiene a 40.000, informazioni a 2.200 e consulenza a 1.000. La Caritas Hellas ha accettato questo mese di collaborare piu' strettamente con "Apostoli", il braccio caritatevole della Chiesa ortodossa di Atene. "Insieme potremo aiutare di piu' i rifugiati e i migranti", ha spiegato Maristella Tsamatropoulou, responsabile della comunicazione alla Caritas Hellas, "e nello stesso tempo rafforzare le relazioni tra le due Chiese". In Grecia sulle isole, ad Atene e al confine con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, la Caritas ha fornito cibo a 80.000 persone, beni di prima necessità a 78.000, servizi d'igiene a 40.000, informazioni a 2.200 e consulenza a 1.000. (AGI)