Genova - Dodici persone sono state denunciate della Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Liguria, al termine di una operazione internazionale di contrasto alla pornografia minorile online. L'operazione che ha coinvolto cittadini residenti tra le provincie di Milano, Como, Torino, Padova, Verona, Brescia, Palermo, Piacenza, Campobasso e Cagliari, ed un professionista, è stata coordinata del Servizio Centrale della Polizia delle Comunicazioni di Roma. Uno degli indagati, oltre a scambiare materiale pedopornografico utilizzando falsi profili social creati appositamente, riusciva ad ottenere immagini intime di minori convinti di aver instaurato una chat erotica con ragazze coetanee.
Grazie anche alle informazioni ottenute dal Federal Bureau of Investigation (FBI) attraverso l'Ambasciata degli Stati Uniti d´America, è stato possibile individuare una casella di posta elettronica molto attiva nello scambio di materiale pedopornografico. Il responsabile è stato identificato in un 21enne genovese, utilizzatore di un account che aveva chiamato "cucciol@". Nella sua abitazione è stato sequestrato un ingente quantitativo di supporti informatici, due account e-mail ed un profilo social utilizzati per le attività illecite. Le indagini sul materiale sequestrato hanno consentito di individuare numerosi indirizzi di posta elettronica riconducibili a italiani responsabili dei reati di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Sequestrato un ingente numero di computer, smartphone e dispositivi digitali di memorizzazione.
Dal 2015 ad oggi sono 1.849 i siti oscurati perché classificati nella black-list della pedopornografia via web. Il dato è riportato nel numero di aprile di PoliziaModerna, rivista ufficiale della Polizia di Stato che dedica un ampio approfondimento sul tema con particolare riferimento al ruolo e alle attività del CNCPO (Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online), diretto da Elvira D'Amato, che oltre a riferire del numero di siti oscurati sottolinea come sia in aumento lo scambio di foto e filmati di violenze sessuali sui minori nelle 'Darknet', ovvero quelle reti web anonimizzate dove e' piu' difficile essere rintracciati.
Per combattere il fenomeno, il Cncpo ha creato una squadra che indaga sotto copertura. Nel numero del periodico c'è l'intervista appunto a un agente 'undercover' che da anni insegue in Rete gli "orchi" virtuali. La copertina della rivista è proprio dedicata agli abusi on line. Del problema ne parlano anche gli psicologi dell'Uaci, l'Unità di analisi dei crimini informatici della Polizia di Stato, che delineano il profiling del cyber pedofilo e spiegano il crescendo di casi sul fenomeno del 'sexting', la condivisione di messaggi e foto di nudo e sesso sui cellulari, in cui sono coinvolti i minori e che rappresenta una nuova frontiera pornografica del cyberbullismo. E la specificità della Polizia Postale per la tutela del cittadino che utilizza per comunicare le nuove tecnologie e il web è un unicum nel panorama delle forze di polizia. (AGI)