Roma - "C'è necessità di parte di noi tutti di vivere la propria vita e dall'altra di pretendere che gli apparati di sicurezza facciano al meglio il loro lavoro ritenendo decisiva la fase preventiva rispetto ala presenza che e' importante ma non sufficiente. La vera battaglia si vince prima che questi 'signori' scendano in campo, e credo che gli apparati italiani lo stiano dimostrando". Lo ha detto a RaiNews24 il Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, 'intercettato' tra la folla in piazza San Pietro, a proposito di Roma blindata visti gli ultimi episodi di terrorismo in Europa. Gabrielli ha quindi sottolineato che avere apparati di sicurezza che lavorano al massimo "non significa che il rischio sara' azzerato, in natura non esiste il rischio zero", ma al tempo stesso "questo serve a vivere una vita fatta si' di preoccupazioni e di necessarie modalita' comportamentali che non devono dare a questi signori (i terroristi, ndr) la vittoria in questa loro follia".
Il Prefetto di Roma ha anche commentato il fatto che il Pontefice si muova in 'papamobile' senza blindatura tra la folla in piazza San Pietro, che e' comunque controllata e 'bonificata' dalle forze di sicurezza: "E' un esempio: questo Pontefice lo dimostra ogni giorno. Non dimentichiamo che la prima Porta Santa e' stata aperta il 29 novembre nella Repubblica Centrafricana (a Bangui, ndr), tutti lo sconsigliavano e pero' i suoi collaboratori oggi ci dicono che non dico che i problemi li' siano risolti ma dopo quella visita sembra che non ci siano state situazioni di tensioni. Il Papa con il suo comportamento indica che le follie, le barbarie, le logiche del terrore si battono solo provando a vivere la vita come dev'essere vissuta, rispettando i propri valori e le proprie abitudini, e credo sia un insegnamento da praticare ogni giorno". (AGI)