Roma - Papa Francesco ha nuovamente accostato ieri sera, nella preghiera letta a conclusione della Via Crucis al Colosseo, "i fondamentalismi e il terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze" a quei "potenti e venditori di armi che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente dei fratelli". Francesco ha parlato di "pane insanguinato" che i trafficanti d'armi e i corrotti danno da mangiare ai loro figli e ha ripetuto la denuncia pronunciata al Cara di Castelnuovo di Porto, dove si e' recato per i riti del Giovedi' Santo e dunque per inchinarsi a lavare e baciare i piedi affaticati dei migranti e profughi. Ma ieri sera ha invocato la Croce di Cristo dicendo anche che alcuni la "vogliono togliere dai luoghi pubblici ed escludere dalla vita pubblica, nel nome di qualche paganita' laicista o addirittura in nome dell'uguaglianza che tu stesso ci hai insegnato". "Croce di Cristo - ha pregato Francesco - ti vediamo ancora oggi nei traditori che per trenta denari consegnano alla morte chiunque, ti vediamo nei ladroni e nei corrotti che invece di salvaguardare il bene comune e l'etica si vendono nel misero mercato dell'immoralita'".
"Croce di Cristo - ha continuato il Pontefice - ti vediamo negli stolti che costruiscono depositi per conservare tesori che periscono, lasciando Lazzaro morire di fame alle loro porte, nei distruttori della nostra 'casa comune' che con egoismo rovinano il futuro delle prossime generazioni, negli anziani abbandonati dai propri famigliari, nei disabili e nei bambini denutriti e scartati dalla nostra egoista e ipocrita societa'". Francesco ha anche evocato "il pane insanguinato" che i trafficanti d'armi e i corrotti danno da mangiare ai loro figli. Ma a essi ha contrapposto "i ministri fedeli e umili che illuminano il buio della nostra vita come candele che si consumano gratuitamente per illuminare la vita degli ultimi, nei volti delle suore e dei consacrati, i buoni samaritani, che abbandonano tutto per bendare, nel silenzio evangelico, le ferite delle poverta' e dell'ingiustizia, nei misericordiosi che trovano nella misericordia l'espressione massima della giustizia e della fede, nelle persone semplici che vivono gioiosamente la loro fede nella quotidianita' e nell'osservanza filiale dei comandamenti e nei pentiti che sanno, dalla profondita' della miseria dei loro peccati, gridare: Signore ricordati di me nel Tuo regno!".
"Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi - ha assicurato Papa Bergoglio - nei beati e nei santi che sanno attraversare il buio della notte della fede senza perdere la fiducia in te e senza pretendere di capire il Tuo silenzio misterioso, ti vediamo ancora oggi nelle famiglie che vivono con fedelta' e fecondita' la loro vocazione matrimoniale, e nei volontari che soccorrono generosamente i bisognosi e i percossi, ti vediamo ancora oggi nei perseguitati per la loro fede che nella sofferenza continuano a dare testimonianza autentica a Gesu' e al Vangelo, ti vediamo ancora oggi nei sognatori che vivono con il cuore dei bambini e che lavorano ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore, piu' umano e piu' giusto". "In te Santa Croce - ha concluso infine il Papa - vediamo Dio che ama fino alla fine, e vediamo l'odio che spadroneggia e acceca i cuori e le menti di coloro preferiscono le tenebre alla luce. O Croce di Cristo, Arca di Noe' che salvo' l'umanita' dal diluvio del peccato, salvaci dal male e dal maligno! O Trono di Davide e sigillo dell'Alleanza divina ed eterna, svegliaci dalle seduzioni della vanita'! O grido di amore, suscita in noi il desiderio di Dio, del bene e della luce, insegnaci che l'alba del Sole e' piu' forte dell'oscurita' della notte, insegnaci che l'apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota e di fronte alla certezza della Risurrezione e dell'amore di Dio che nulla puo' sconfiggere od oscurare o indebolire. Amen!". (AGI) .