Roma - Due uomini possono adottare il figlio avuto con maternità surrogata in Canada. La sentenza definitiva dell'ex presidente del tribunale dei minori di Roma, Melita Cavallo, in pensione da metà dello scorso gennaio, è in linea con analoghi provvedimenti che hanno autorizzato l'adozione gay in casi particolari. Il caso su cui ha deciso il magistrato è quello di una coppia di uomini, padri di un bimbo di sei anni, che aveva avanzato richiesta di adozione nel giugno del 2015. E anche stavolta, coerentemente con le altre decisioni favorevoli già prese nel caso di coppie di donne, il collegio ha tenuto in primo piano l'interesse e il benessere psicofisico del minore perfettamente inserito nel contesto familiare.
"Come sempre, abbiamo privilegiato l'interesse superiore del bambino che nel caso specifico sta frequentando la scuola dell'infanzia in maniera del tutto serena - spiega Melita Cavallo all'Agi -. Mi auguro che la nostra linea continui a essere condivisa dal tribunale di Roma e da quello di altre città. Il caso è stato esaminato dal mio collegio con la consueta attenzione e il provvedimento è definitivo perché non e' stato impugnato dalla Procura".
Melita Cavallo, presidente in pensione del tribunale dei minorenni, spiega poi come è nato il via libera all'adozione: "Uno dei due uomini è il padre del bimbo e in Canada vive la donna che ha prestato il suo utero e mantiene rapporti costanti sia con la coppia sia con lo stesso bambino che ha portato in grembo per nove mesi". (AGI)