Roma - "Per me io ho segnato uno... per una operazione suicida... vuol dire prendo una macchina con l'esplosivo dentro per fare un'operazione contro i kuffar (gli infedeli, ndr).. inshallah". E' uno dei messaggi vocali - intercettati dai carabinieri del Ros - che il tunisino Firas Bahroumi, in Iraq come foreing fighter in seno alle milizie del Daesh, scambia via chat con Carlito Brigande. I due sono destinatari di un'ordinanza di custodia nell'ambito di un blitz antiterrorismo. I militari hanno eseguito due ordinanze per associazione con finalità di terrorismo delle quali, una è stata notificata in carcere al macedone Vulnet Maquelara, conosciuto come Carlito Brigande, detenuto e l'altra a Firas Barhoumi, tunisino ritenuto foreign fighter che si troverebbe in Iraq. I carabinieri hanno poi arrestato un terzo straniero,il macedone Abudla Kurtishi, evaso dal carcere del suo Paese e in contatto con Brigande.
Carlito Brigande aveva aderito al radicalismo islamista ed era in procinto di partire per l'Iraq, dove si sarebbe unito alle milizie jihadiste dell'Isis. E' quanto emerge dall'inchiesta, alla cui origine c'è un'intuizione investigativa dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro, che lo scorso novembre, in occasione di un ordinario servizio di controllo del territorio, arrestarono Brigande, ricercato nel suo paese per reati contro la persona e il patrimonio. I militari, perquisendo il suo appartamento, trovarono alcune lettere manoscritte contenenti frasi in arabo e fotografie con indizi di una adesione al radicalismo jihadista. I successivi accertamenti del Ros hanno permesso di appurare che nei giorni antecedenti al suo arresto il macedone era in contatto attraverso vari sistemi di chat con Firas Bahroumi, che già in quel periodo si trovava in Iraq a combattere in seno alle milizie terroristiche del Daesh. I due indagati si erano conosciuti tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015, durante un periodo di comune detenzione in carcere, dove Bahroumi aveva intrapreso l'opera di proselitismo jihadista nei confronti di Brigande: e il macedone, aderendo alle sollecitazioni dell'amico foreing fighter, era ormai pronto a partire per l'Iraq. Lo stesso Bahroumi si era offerto quale volontario per il compimento, in Iraq, di una missione suicida contro "gli infedeli" con un'autobomba.
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In dettaglio, il gip del Tribunale di Roma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del quarantunenne, Vulnet Maqelara alias Carlito Brigande e del ventinovenne, Firas Bahroumi, ai quali viene contestato il delitto di appartenenza ad un'associazione con finalità di terrorismo, con l'aggravante della transnazionalità del reato. La terza persona è stata arrestata la scorsa notte dai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale, nell'ambito della stessa operazione: Abdula Kurtishi, ventiseienne macedone è ricercato in campo internazionale perché evaso da un carcere macedone dove stava scontando una condanna ad anni 8 di reclusione per rapina. Kurtishi è inizialmente emerso nell'ambito delle indagini, per i suoi stretti legami con Brigande: si è scoperto che dopo essere transitato in diversi Paesi europei aveva fatto ingresso in Italia a ottobre con documenti falsi e identità fittizie. L'uomo è stato quindi arrestato sia per l'evasione sia per il possesso di documenti falsi. Su ordine della Procura, i Carabinieri hanno eseguito ulteriori perquisizioni, nei confronti di altre persone risultate in contatto con i destinatari dei provvedimenti restrittivi italiani e macedoni.
Su twitter arriva il 'grazie' del premier Matteo Renzi alle forze dell'ordine
Grazie a forze dell’ordine e magistrati per ennesima operazione contro terrorismo e criminalità internazionale #sicurezza
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 12 marzo 2016
(AGI)