Roma - "Una importante operazione antiterrorismo dei Carabinieri del Ros ha sradicato una potenziale cellula jihadista in Italia, con una ricostruzione che ne ha disegnato i precedenti contatti e le connessioni con il mondo dei foreign fighters": così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sull'arresto di due macedoni a Roma in relazione al reclutamento di kamikaze per l'Iraq. "Il nostro decreto antiterrorismo, in particolare, ha consentito di affinare gli strumenti del sistema Paese nella lotta al terrorismo internazionale, tramite l'applicazione di norme gia' utilizzate nel contrasto alla mafia", ha aggiunto Alfano. "Quindi, piu' strumenti alle forze di polizia per svolgere al meglio il loro delicato e complesso lavoro e piu' strumenti ai magistrati per fronteggiare le nuove strategie terroristiche". Alfano, che - rende noto il Viminale - si e' "complimentato, in una cordiale telefonata", con il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, ha cosi' proseguito: "Dopo una lunga e meticolosa attivita' di pedinamenti e intercettazioni, analisi di documenti, materiale informatico, tabulati telefonici e telematici, l'operazione dei Ros si e' conclusa con due ordinanze di custodia cautelare per associazione con finalita' di terrorismo. La prima nei confronti di un cittadino macedone, Karlito Brigande, gia' in carcere nel nostro Paese dal novembre scorso perche' raggiunto da un mandato di cattura internazionale e scoperto, attraverso i messaggi anche sonori ritrovati nel suo telefonino, in stretto contatto con un foreign fighter tunisino, Firas Barhoumi, raggiunto dalla seconda ordinanza, che combatteva in Iraq dove Brigande si prestava a raggiungerlo. L'italiano la lingua prescelta perche' i due, di nazionalita' diversa, avevano avuto in comune la permanenza in carcere in Italia. La stessa operazione ha, inoltre, portato all'arresto, stanotte, a Roma, di un altro cittadino macedone, Abduls Kurtishi, legato a Brigande e sul quale pendeva un altro mandato di cattura internazionale, evaso da un penitenziario macedone e considerato anche un 'facilitatore' perche' in possesso di documenti falsi". (AGI)