Roma - Incitava alla Jihad, esaltava gli attentati di Parigi e istigava al martirio, indicando come possibile bersaglio "la stazione ferroviaria di Roma", presumibilmente riferendosi allo scalo di Termini. Un imam somalo di 22 anni è stato fermato stamane dalla polizia nel Centro di accoglienza rifugiati e richiedenti asilo di Campomarino, in provincia di Campobasso. Il provvedimento è stato emesso dal Procuratore della Repubblica di Campobasso perché, "con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, svolgeva reiterata attività di istigazione alla commissione di delitti con finalità di terrorismo, nei confronti di correligionari ospiti della struttura 'Happy Family' di Campomarino".
In particolare, spiegano gli investigatori, l'imam invitava i fedeli "alla realizzazione di azioni violente", in adesione ai principi di Al Shabab e Isis, ottenendo seguito da alcuni di loro e mettendone in allarme altri, costretti ad allontanarsi dalla preghiera comune e indotti ad auspicare l'intervento delle forze dell'ordine.
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I poliziotti riscontravano che il somalo "sfruttava la qualità di imam della locale comunità islamica per invitare alla Jihad contro gli infedeli; divulgava l'attività terroristica di stampo islamico, in particolare visionando, con alcuni di essi, ed esprimendo commenti elogiativi, immagini e filmati cruenti di azioni riferibili alle organizzazioni islamiche estremiste e riferendo agli astanti, alloggiati nello stesso centro, provenienti da zone prossime alle sedi del conflitto (Medio Oriente e Nord Africa) l'intenzione, una volta ottenuto il 'passaporto' (cioè la concessione dell'asilo politico in Italia) di recarsi in Siria a combattere". Contestualmente al fermo, si è proceduto alla perquisizione dell'indagato, di un altro ospite somalo e di locali del Centro di accoglienza, e sono stati sequestrati alcuni cellulari. L'indagine è iniziata nel dicembre scorso e si è svolta attraverso indagini tecniche, perquisizioni ed attivita' di osservazione e controllo sul territorio. Il fermato e' stato rinchiuso nella Casa Circondariale di Larino.
Alfano, prevenzione ha funzionato
Il procuratore capo di Campobasso Armando D'Alterio spiega all'Agi l'operazione antiterrorismo condotta dalla Digos: "Sin dall'inizio avevamo avuto segnali di insofferenza da parte di alcuni membri della comunita' somale di Campobasso". Poi, attraverso "un'indagine con pedinamenti, intercettazioni e perquisizioni, iniziate a dicembre, siamo arrivati al giovane Imam". Ma era pronto a colpire nella Capitale? "Oggi - si limita a rispondere il procuratore - sarebbe andato via con un'altra persona e per questo abbiamo deciso di intervenire con il provvedimento di fermo, tradotto anche in lingua somala". Sull'attentato a Roma, conclude il magistrato, "abbiamo un riferimento, una sorta di ideazione". (AGI)