Napoli - Ancora tensioni nel Pd due giorni dopo le primarie. Ad infiammare ancora di piu' il dibattito, e' il sospetto brogli a Napoli dopo la pubblicazione di un video di Fanpage che mostra degli attivisti che invitano a votare, in cambio di soldi (da 1 a 10 euro), per la candidata dem Valeria Valente, che poi ha vinto le primarie nel capoluogo campano.
Orfini, "risultato non è in discussione, ma si faccia chiarezza"
Sul caso la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo di indagine, senza al momento alcuna ipotesi di reato.
Antonio Bassolino, altro candidato sconfitto alle primarie per poche centinaia di voti, si dice "disgustato dalle immagini del video e anche dalle ridicoli interpretazioni che ne sono state date". E non esclude di presentare un ricorso alla commissione di garanzia del Pd. "Questo mercimonio - attacca l'ex sindaco partenopeo - e' una ferita profonda per tutti quelli che hanno creduto nelle primarie come libera partecipazione democratica".
Difende invece le primarie del centrosinistra a Napoli, Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania: "A Pagani c'e' un'espressione bellissima, 'babbarie'. Queste sono babbarie. Sono sciocchezze un po' piu' rafforzate. Al di la' di qualche sbavatura che puo' sempre esserci, non mi pare che ci siano fatti clamorosi" sostiene. Le primarie secondo De Luca, sono state un "evento democratico che si e' svolto in un clima di ordine e di tranquillita'".
Anche M5S attacca il Pd. Beppe Grillo scrive su twitter: "Perche' il Pd non parla sui brogli e la compravendita voti di Napoli? Tacere significa essere e rimanere complici". Roberto Fico dal blog chiede a Valeria Valente se "sta gia' andando in Procura a denunciare le irregolarita' fuori ai
seggi?" e se "puo' fare chiarezza immediatamente su cio' che accaduto ieri a Napoli durante le primarie del Pd che l'hanno vista vincitrice?". 'Stuzzica' Matteo Orfini definendolo "il presidenteminkia". E ancora, lancia una bordata quando dice che a Napoli "il Pd e' da commissariare e per decenza e per rispetto dei cittadini non dovrebbe proprio presentarsi alle elezioni. Sarebbe ora di una bella pausa di riflessione, magari su Marte".
Ma la polemica si riverbera sugli equilibri interni al Pd e allora Matteo Orfini scioglie gli indugi e convoca una direzione il 21 marzo. Il presidente del Pd spiega che "a fronte della discussione sviluppatasi in queste ore all'interno del Partito, ritengo sia necessario che il tema venga affrontato senza indugio e in maniera esplicita nelle sedi opportune. Per questo motivo, in accordo con il segretario nazionale, Matteo Renzi, ho deciso di convocare la Direzione del Pd il prossimo 21 marzo". (AGI)