Milano - "Sadico e psicopatico, nella misura del confine al di qua dell'incapacita' d'intendere e di volere": cosi' il pm Marcello Musso ha definito Alexander Boettcher durante la sua requisitoria nel processo che vede imputato il broker di origini tedesche per una serie di aggressioni con l'acido. Musso, che ha chiesto la condanna a 26 anni di carcere, ha ricordato che una perizia psichiatrica aveva accertato la capacita' d'intendere e volere sia di Alex che della compagna Martina Levato, gia' condannati a 14 anni per aver sfigurato Pietro Barbini. "Non essendo uno psichiatra - ha affermato il magistrato - faccio attenzione a manovrare con cautela le parole 'sadico' e 'psicopatico' facendo attenzione a riportarle nell'area definita dalla perizia a cui Boettcher e Levato sono stati sottoposti".
La richiesta di Musso "non è da intendere come pena esemplare, ma commisurata alla gravita' dei fatti". "Dal processo - afferma - emerge la personalita' di Boetcher che non e' espressione della classe aristocratica tedesca, ma e' un giovane rampollo di famiglia ricca, un perditempo e figlio di papa' che fa il mantenuto e si atteggia a Dio. Lui stesso dice di essere un dio e cosi' si atteggia con le donne con le quali ha a che fare". Per il magistrato, "l'opinione pubblica e' assillata da questo processo" perche' "la sua percezione e quella degli inquirenti" e' quella del "male". "Il male - dice Musso - quello del Vangelo, esiste e nella rappresentazione del Vangelo, Savi (Stefano Savi, una delle vittime, ndr) viene colpito dal male".
Il processo a carico di Boettcher e' stato "un viaggio attraverso il dolore delle vittime" dice Musso "che inaspettatamente si sono trovate a essere obbiettivi anomali di rapporti interpersonali segnati dal sadismo, dal narcisismo e dall'antisocialita' che si sviluppano a partire dalla dinamica di coppia e richiamano la partecipazione di un terzo complice, Andrea Magnani". (AGI)