CdV - Ventidue minuti di colloquio tra Papa Francesco e il neo presidente argentino Mauricio Macri, in visita oggi in Vaticano con la moglie e una delegazione di 10 persone.
L'accoglienza piuttosto formale riservata da Francesco al nuovo presidente del suo paese e la non lunga durata del colloquio privato, appena 22 minuti, marcano una evidente differenza rispetto al clima familiare che appariva nei rapporti con la signora Cristina Kirchner, presidente dell'Argentina prima di Macri. Ma si tratta appunto del primo contatto tra i due dopo l'elezione dello scorso novembre, anche se il presidente era già stato ricevuto da Francesco in Vaticano come governatore di Buenos Aires. In ogni caso, i saluti iniziali sono stati cordiali, anche se un pò di circostanza.
"Buongiorno signor presidente. Come sta?", ha esordito il Papa. "è un piacere essere qui", ha risposto Macri. L'atmosfera si è poi rilassata nel corso della visita, anche grazie all'avvenente e simpaticissima moglie del presidente, la signora Juliana Awada, che indossava una mantilla. Cordiale poi l'incontro con l'attrice Rossanna Bertone, che era membro della delegazione come consigliere culturale del presidente, con la quale Francesco si è scambiato un bacio. Tra i doni il presidente ha portato a Bergoglio un poncho marrone e una Croce di Matarà in legno, simbolo dell'evangelizzazione dell'America Latina. Ma soprattutto dei dischi con musiche tradizionali e per ballare il tango. Francesco ha risposto con il Medaglione della pace, raffigurante l'ulivo. "Mi fa piacere - ha detto - donare questo medaglione ai capi di Stato. Due rami con in mezzo ha qualcosa che li separa, ma che alla fine però li unisce". Nei giorni scorsi gli attivisti argentini per i diritti umani avevano chiesto al Papa di affrontare nel colloquio anche il tema dell'incarcerazione della signora Milagro Sala, parlamentare del ParlaSur, leader sociale riconosciuta e dirigente della Tupac Amaru, detenuta con l'accusa di frode, estorsione e associazione illecita. Francesco aveva manifestato la sua vicinanza alla donna inviandole un rosario. (AGI)