CdV - Dopo più di venti anni, padre Federico Lombardi lascia la Radio Vaticana, restando però direttore della Sala Stampa della Santa Sede e portavoce di Papa Francesco. Lo annuncia un comunicato della Segreteria delle Comunicazioni precisando che il prefetto del nuovo super dicastero, monsignor Dario Viganò, ha nominato ad interim, dal primo marzo prossimo, Legale Rappresentante nonché responsabile della Direzione Amministrativa della Radio Vaticana Giacomo Ghisani, attuale vicedirettore generale della Segreteria per la Comunicazione, "affinché curi l'ordinaria amministrazione della medesima Radio Vaticana nel contesto dell'attuale ristrutturazione dei media vaticani".
Ex provinciale della Compagnia di Gesu' per l'Italia, padre Lombardi e' arrivato alla Radio Vaticana nel 1990 come direttore dei programmi. Dal 2005 era direttore generale, incarico al quale assommo' dal 2006 quello di portavoce e direttore della Sala Stampa. Dal 2001 al 2013 e' stato anche direttore generale del Centro Televisivo Vaticano, incarico poi passato a monsignor Vigano' ed oggi ricoperto da Stefano D'Agostini.
Nato a Saluzzo 73 anni fa, padre Lombardi ha dato tantissimo al sistema delle comunicazioni vaticane sotto tre Papi e gode di grande stima da parte di tutti, soprattutto per la sua fedelta' al Pontefice regnante, quale che fosse. Ne ha dato prova nei passaggi davvero complicati delle dimissioni di Benedetto XVI e del primo processo Vatileaks.
La decisione di fargli lasciare la Radio Vaticana serve a favorire una riorganizzaizone complessiva dei media vaticani, come spiega una nota della Segretria delle Comunicazioni, che pero' ribadisce: "nulla viene modificato circa la competenza della Segreteria di Stato per quanto attiene alla comunicazione istituzionale".
Il cambiamento riguarda dunque l'organizzazione della comunicazione e non i suoi contenuti. Di fatto a fare un passo indietro sono i gesuiti che fino ad oggi avevano la gestione della Radio Vaticana attraverso una convenzione, anche se resta direttore dei programmi un membro della Compagnia di Gesu', il polacco Andrej Majewski.
Analogamente i salesiani non avranno piu' una convenzione che delega loro la gestione dell'Editrice "L'Osservatore Romano" e della sua tipografia, anche se alcuni di loro resteranno in servizio nei diversi ruoli tecnici e dirigenziali, mentre la "Libreria Editrice Vaticana" gia' da qualche anno aveva come presidente un sacerdote diocesano (in procinto di lasciare), ma il direttore generale, il salesiano Giuseppe Costa, rimarra' in carica. Resta al suo posto anche il direttore responsabile del quotidiano vaticano, Giovanni Maria Vian, che tra l'altro e' stato uno dei commissari impegnati nella progettazione del nuovo sistema con Lord Patten. Alla Radio Vaticana, invece, si legge nel comunicato di oggi, "il personale oltre al dottor Ghisani per le questioni amministrative, fara' riferimento per quanto riguarda l'attivita' redazionale e la situazione delle diverse redazioni linguistiche (cioe' l'attuale Direzione dei Programmi) al padre Andrzej Majewski, mentre per gli aspetti tecnologici, compresi acquisti e sviluppo progetti (cioe' l'attivita' e le competenze dell'attuale Direzione Tecnica) all'ingegner Sandro Piervenanzi".
La ristrutturazione e' iniziata lo scorso 27 giugno con la pubblicazione di un documento intitolato "L'attuale contesto comunicativo", che ha istituito la Segreteria per la
Comunicazione nella quale sono confluiti (con la sola eccezione dell'agenzia Fides che fa capo ancora al dicastero per l'Evangelizzazione dei popoli) tutti gli enti che in Vaticano si occupano di comunicazione: Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; Sala Stampa della Santa Sede; Servizio Internet Vaticano; Radio Vaticana; Centro Televisivo Vaticano; L'Osservatore Romano; Tipografia Vaticana; Servizio Fotografico; Libreria Editrice Vaticana".
Dal primo gennaio, precisa la nota, "il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e la Sala Stampa della Santa Sede sono realta' gia' accorpate, sia dal punto di vista amministrativo sia del management". Questo anche se padre Lombardi resta portavoce e "nulla viene modificato circa la competenza della Segreteria di Stato per quanto attiene alla comunicazione istituzionale".
La prossima tappa sara', sembra di capire, l'unificazione tra Radio Vaticana e Centro Televisivo Vaticano, che la nota diffusa oggi indica "in parte gia' avviata nella pratica per alcuni servizi (ad esempio il servizio cerimonie, per la produzione e la distribuzione dell'audio e del video delle cerimonie papali e di altri importanti eventi vaticani) e per il migliore impiego di alcune risorse umane". Precisando che "in questa fase il Centro Televisivo Vaticano continuera' a fare riferimento a Stefano D'Agostini (nominato direttore poco prima di Natale, ndr) per l'ordinaria amministrazione".
In ogni caso, con l'uscita di Lombardi e il pensionamento del direttore amministrativo Alberto Gasbarri, entrambi gli incarichi resteranno scoperti essendo Giacomo Ghisani dal primo marzo semplicemente "Legale rappresentante e responsabile dell'ufficio amministrativo". La nota ne sottolinea comunque l'ottima conoscenza "della realta' della Radio Vaticana per avervi lavorato molti anni come Responsabile dell'Ufficio legale e Relazioni Internazionali".
"Il processo di ristrutturazione - assicura infine il comunicato diffuso oggi - si accompagna a quello della formulazione di nuovi Statuti non solo del Dicastero, ma anche del previsto Ente Collegato che garantira' la rappresentanza legale sia nelle sedi istituzionali che in quelle europee ed internazionali. Oltre ai nuovi Statuti si provvedera' anche alla riformulazione delle Tabelle organiche della nuova realta' unificata". "Il lavoro che ci attende - conclude la nota - e' una grande occasione per poter valorizzare, in entrambi gli Enti, le aree di eccellenza e il patrimonio costituito del multilinguismo e multiculturalismo".
(AGI)