Roma - I corazzieri la chiamano, con una punta d'orgoglio, il loro "microcosmo": e in effetti è una mini città nel cuore di Roma, a due passi dal Quirinale. La caserma del reggimento dei corazzieri, protetta da un'alta cancellata che dà su via del Quirinale, apre da ora i portoni al pubblico (le visite il sabato mattina, alle 9,30 e 10,30), e svela un mondo non privo di fascino. "Uno scrigno di storia, di valori, tradizione e innovazione", come dice il comandante del reggimento, colonnello Alessandro Casarsa. "Qua i corazzieri arrivarono subito, con Vittorio Emanuele II", ricorda il vicecomandante generale dell'arma dei carabinieri, Vincenzo Giuliani, che pur non essendo corazziere qui è di casa: fu capo della sicurezza della presidenza della Repubblica sotto due presidenti, Scalfaro e Ciampi.
Il percorso delle visite si snoda nello spazio e nella storia: si va dai cimeli raccolti in cinque secoli di un corpo che ebbe il battesismo di fuoco in una delle piu' importanti battaglie della storia moderna, quella di San Quintino. Corazze, alabarde, selle, la bandiera fatta tessere da Carlo Alberto in persona nel 1848, e che per prima univa il tricolore allo stemma dei Savoia. Ma anche moltissima cronaca, le fotografie con dedica di papa Francesco e di papa Ratzinger, le lettere di congratulazioni dei presidenti che questo reggimento hanno stimato e valorizzato fin dall'inizio della Repubblica. Al piano terra di questo comprensorio, ricavato alla fine del'800 da un monastero di suore cistercensi, i padroni pero' sono i cavalli. Splendide bestie di razza irlandese, docili e imponenti che faranno la gioia di tutti i visitatori dai 14 anni in giù. Dormono nelle loro poste sulla sinistra del cortile principale, in eleganti box di legno e ferro battuto che i corazzieri stessi hanno avuto cura di fabbricare. Affianco la grande sala con il pavimento coperto di sabbia dove si allenano anche al ritmo di musica classica. Piu' in la' l'attrezzatura per ferrarli, perche' un corazziere deve essere uomo di sicurezza, tiratore scelto, ma anche maniscalco. Soprattutto, corazziere lo si e' per tutta la vita. Non a caso le visite saranno curate dai militari in congedo che hanno fatto parte del reggimento. Necessaria comunicazione di servizio: la visita è gratuita ma occorre prenotarsi. Andare quindi sul sito http://palazzo.quirinale.it. Si aprirà un microcosmo.
La caserma dei Corazzieri, Guardia d'Onore e di sicurezza del presidente della Repubblica, e' intitolata al maggiore Alessandro Negri di Sanfront, comandante degli squadroni Carabinieri nella storica carica di Pastrengo nel corso della I guerra d'indipendenza. L'edificio fa parte del complesso di costruzioni monastiche annesse alla Chiesa di Santa Susanna, basilica le cui origini risalgono al VI secolo. All'attuale configurazione architettonica si e' arrivati attraverso numerose ristrutturazioni avvenute dal 1590 in poi per volere di Papa Sisto V, che vi sistemo' le monache di San Bernardo, e vede l'esistenza di due distinti fabbricati, a nord e a sud, l'uno a pianta quadrata con cortile interno e l'altro che incorpora la chiesa. Dal 1870, una parte delle costruzioni passo' al demanio statale venendo destinata a caserma, mentre un'altra rimase alle monache ormai presenti da quasi due secoli. Nella parte rimasta in uso alle religiose, le modifiche sono state minime mentre in quella della caserma, adibita ad un uso tanto diverso dall'originario, le trasformazioni sono state diverse ma tali da non stravolgerne l'ordine architettonico. Quotidianamente all'interno del complesso i Corazzieri si addestrano a tutte le principali discipline militari indispensabili a garantire la sicurezza del capo dello Stato, dal tiro alla difesa personale, passando per equitazione e tecniche di scorta sia a piedi che in auto. In occasione di particolari cerimonie, la distanza che separa la caserma dal Quirinale viene coperta dai Corazzieri in formazione "montata". Il percorso della visita si snoda lungo le scuderie ed il maneggio coperto, la selleria che custodisce selle e finimenti, il salone delle moto d'epoca, la Cappella intitolata a San Giorgio, il corridoio delle Corazze dove sono conservati gli elmi e le corazze storiche, nonche' gli stendardi e i simboli piu' significativi della storia dei Corazzieri. (AGI)