Brennero (Bolzano) - Erano poco più di 200 le persone che oggi si sono ritrovate alla frontiera italo-austriaca del Brennero per dar vita ad una catena umana. Motivo della manifestazione, la contrarietà della prossima istituzione di una barriera tra Italia ed Austria in una zona storicamente sensibile a seguito dell'emergenza migranti che ha costretto le autorita' austriache a chiudere i confini contingentando gli ingressi giornalieri dei profughi (massimo 80 richieste di asilo sulle 12 frontiere meridionali del Paese). Gli organizzatori hanno tenuto a precisare che "non e' un'iniziativa contro l'Austria".La ricostituzione del confine al Brennero significa separazione del Tirolo, tra quello del nord con capoluogo Innsbruck in territorio austriaco, e quello del sud, l'odierno Alto Adige con capoluogo Bolzano. Sotto un timido sole ed una temperatura prossima allo zero, si sono ritrovati sulla strada statale nei pressi della vecchia casetta che segnava il confine austriaco, cittadini del comune più a nord d'Italia, politici altoatesini (tra gli altri, il vicepresidente provinciale Christian Tommasini e l'europarlamentare Herbert Dorfmann) ed una rappresentanza della popolazione di Innsbruck. Tra i presenti anche il governatore trentino Ugo Rossi che, nell'annunciare l'incontro di lunedi' a Roma con il ministro dell'Interno Angelino Alfano (saranno presenti anche i presidenti di Alto Adige, Kompatscher e Tirolo, Platter), ha ribadito che serve un progetto comune per far fronte al fenomeno dei migranti.Questa mattina alla frontiera austro-slovena di Sentilj, in territorio sloveno, sono arrivati 395 migranti in attesa di entrare in Austria. Questo e' il primo massiccio contingente di profughi che cerca di entrare in territorio austriaco dall'ingresso in vigore delle regole imposte da Vienna. (AGI)