Ankara - Il giorno dopo il sanguinoso attentato di Ankara, il governo turco punta l'indice sui curdo-siriani, che considera alla stregua dei miliziani curdi turchi del Pkk, con cui è in guerra dal 1984: li accusa di aver commesso, proprio insieme al Pkk, l'attacco in cui sono morte 28 persone e decine sono rimasti feriti. I curdo siriani hanno smentito ogni coinvolgimento. Ma l'aviazione di Ankara non ha perso tempo e ha bombardato le postazioni del Pkk in Iraq. Stamane però un nuovo attentato: un ordigno a distanza contro un convoglio militare nel sud-est della Turchia, la zona a maggioranza curda, ha causato la morte di almeno 6 soldati. E così, ancora una volta, il conflitto siriano mostra di avere riflessi di crescente violenza in Turchia e nella regione. "Pkk e Pyd (il braccio politico delle milizie curdo-siriane Ypg) possono negare il coinvolgimento finche' vogliono, ma tutte le informazioni raccolte dall'intelligence e dal ministero dell'Interno riconducono a loro", ha attaccato il presidente Recep Tayyip Erdogan, annunciando 14 arresti, in 7 diverse provincie. "Abbiamo raccolto informazioni per tutta la notte", ha aggiunto il premier Ahmet Davutoglu.
Gentiloni alla Turchia, soluzione resta politica
Il premier ha spiegato che la polizia ha anche identificato l'autore dell'attentato: Salih Necar, un siriano, entrato in Turchia come rifugiato, identificato dalla polizia scientifica attraverso le impronte digitali. "Daremo queste informazioni a tutti, prima di tutto ai cinque membri permanenti del Consiglio sicurezza delle Nazioni Unite", ha insistito Davutoglu, sottolineando ancora una volta l'opposizione della Turchia alla partecipazione dei curdo-siriani ai colloqui di pace di Ginevra. "Le prove che l'Ypg e' un'organizzazione terrorista saranno date a tutti: esattamente come non sediamo a un tavolo con al-Qaeda e l'Isis, cosi' non siederemo neppure con l'Ypg. E coloro che considerano amico un nemico della Turchia perderanno l'amicizia turca". Un chiaro riferimento a Washington, che recentemente aveva rifiutato di considerare i curdi siriani del Pyd-Ypg un'organizzazione terroristica, in virtu' nell'alleanza stabilita lo scorso anno nella lotta all'Isis. Il primo ministro, nell'indicare i curdi siriani dell'Ypg come autori dell'attacco, ha puntato il dito contro i servizi segreti siriani: "Ypg e' uno strumento nelle mani del regime siriano, i cui servizi sono direttamente responsabili per l'attacco". Il leader del Pyd ha smentito la responsabilità del suo braccio armato nell'attacco terroristico: "Non abbiamo mai sentito parlare di questo Salih Necar. E queste accuse sono chiaramente legate al tentativo di intervenire in Siria", ha detto Saleh Muslim. Anche uno dei leader del Pkk, Cemal Bayik, ha voluto prendere le distanze da quanto accaduto: "Ma potrebbe essere -ha aggiunto- una rappresaglia per le stragi in Kurdistan". (AGI)