Roma - Al momento in Italia ci sono solo pochi casi di Zika, tutte persone che hanno contratto il virus all'estero, in Paesi 'affetti'; la situazione pertanto "non desta preoccupazione". Con l'arrivo dell'estate, e delle zanzare, "bisognera' prestare piu' attenzione" ma gia' dall'anno scorso il ministero della Salute ha allertato le regioni con precise direttive. Lo sottolinea all'Agi Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanita'. "C'e' un gruzzolo di persone tornate dai Paesi affetti ma in questo momento non preoccupano", spiega Rezza. Malgrado il virus Zika possa "rimanere nello sperma per alcune settimane e fino a due mesi", infatti, la modalita' di trasmissione sessuale e' rara mentre il veicolo di contagio "e' prevalentemente tramite zanzare". E adesso "siamo ancora nel periodo invernale". "Con l'arrivo dell'estate bisognera' prestare piu' attenzione", osserva Rezza, ma senza allarmismi.
Del resto anche in passato si sono 'accesi' focolai nel nostro Paese che sono stati contenuti. "Nell'estate del 2007 si sono verificati 250 casi di Chikungunya", ricorda il professore, "non possiamo escludere che cio' possa avvenire con altre malattie a trasmissione da zanzare". In ogni caso "gia' dall'anno scorso il ministero della Salute ha allertato le regioni con precise direttive da seguire nel caso si presenti una persona malata di Zika". Fra queste, spiega l'esperto, vi sono l'isolamento e la disinfestazione delle zanzare; "in genere la disinfestazione si fa negli spazi pubblici ma nel caso si identifichi una persona malata va bonificato anche lo spazio privato". "Quest'anno - sottolinea Rezza - si rafforzera' l'attivita' di sorveglianza e controllo".
I timori riguardano soprattutto le donne in gravidanza. La connessione tra il virus e la microcefalia nei feti "non e' stata provata definitivamente ma e' altamente probabile", conferma il professore. "Manca la prova definitiva ma e' altamente probabile. Tuttavia bisogna precisare che non sappiamo quale sia il rischio. Non c'e' una misura del rischio". "In Italia le donne in gravidanza devono stare tranquille. Nel nostro Paese si puo' programmare la gravidanza con grande serenita'", tiene a puntualizzare Rezza. Naturalmente "e' bene che evitino i viaggi nei Paesi tropicali". E se l'effetto Zika determinasse un'impennata delle interruzioni di gravidanza? "Non c'e' alcun allarme speciale e sarebbe assurdo e fuori luogo pensare che aumentino gli aborti", conclude l'infettivologo. (AGI)