Roma - "Quando un padre uccide la madre, i figli sono soggetti ad una perdita multipla, che coinvolge le figure di attaccamento, ovvero la loro palestra per sviluppare il proprio corredo emozionale, la sicurezza in se' e il senso di autoefficacia". Lo ha detto all'AGI lo psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, spiegando il trauma che riguarda in Italia 1.628 figli rimasti orfani dopo che la madre e' stata uccisa dal padre. "In questa situazione - ha spiegato Cucchi - ci sono anche decisioni drammatiche da dover prendere che riguardano anche il tipo di relazione che avranno con il padre, figura a questo punto che riceve sia amore che odio e crea un conflitto.
Gli studi scientifici dicono che spesso questi bambini sviluppano una condizione analoga allo stress post trauma, insicurezza nelle relazioni e sfiducia nel senso di protezione degli altri, bassa autostima, varie forme di disturbi della condotta alimentare e talvolta anche un peggioramento del rendimento scolastico". Per lo psichiatra, "ci sono dei fattori di rischio per un esito 'avverso', peggiorativo ma anche fattori protettivi verso le conseguenze peggiori: il livello socio culturale elevato, l'essere stato testimone (fattore di rischio), un pregresso livello di alta conflittualita' fra la vittima e l'omicida", ha detto. "Sono situazioni che richiedono molto accudimento e molta competenza emotiva in chi stara' loro vicino", ha concluso. (AGI)