L'Avana - "Con mio fratello Kirill abbiamo parlato anche della situazione delle nostre Chiese e della situazione delle guerre, che adesso si rischia non siano piu' a pezzi".
Felice per lo storico abbraccio con il patriarca Kirill e l'intesa raggiunta con lui su molti temi, testimoniata dalla dichiarazione congiunta firmata a Cuba, Papa Francesco ha voluto incontrare i giornalisti sull'aereo che stava decollando dall'aeroporto Jose' Marti dell'Avana per precisare che il documento non va letto come "una dichiarazione politica o sociologica ma come una riflessione pastorale comune di due vescovi che si sono incontrati".
Il riferimento del Papa è al suo monito frequente riguardo "alla terza guerra mondiale a pezzi" che affligge i nostri giorni. E il testo passa in rassegna infatti i quadranti critici dell'Ucraina e del Medio Oriente, sui quali era emersa anche in altri momenti una certa convergenza tra Francesco e le posizioni di Putin che gode del pieno appoggio degli ortodossi russi. "In Siria e in Iraq - affermano Papa e Patriarca - la violenza ha già lasciato migliaia di vittime, lasciando milioni di persone senza tetto né risorse. Esortiamo la Comunità Internazionale ad unirsi per porre fine alla violenza e al terrorismo, con l'aiuto di azioni comuni, congiunte e coordinate".
Sugli uniati, cioè i cattolici orientali, la cui presenza (forte soprattutto in Ucraina) è vissuta in modo conflittuale dalla chiesa ortodossa, il testo indica una linea che dovrebbe risultare accettabile per tutti: "non è un modello che permette di ristabilire l'unità , tuttavia le comunità ecclesiali apparse in queste circostanze storiche hanno il diritto di esistere e di intraprendere tutto ciò che è necessario per soddisfare le esigenze spirituali dei loro fedeli, cercando nello stesso tempo di vivere in pace con i loro vicini".
"Ortodossi e greco-cattolici - affermano i due maggiori leader cristiani - hanno bisogno di riconciliarsi e di trovare forme di convivenza reciprocamente accettabili". E questo vale, ha chiarito il Papa "anche sui temi della famiglia e della biogenetica".
Riguardo ad essi, tuttavia, il testo congiunto firmato dal Papa e dal Patriarca di Mosca esprime "rammarico" per l'equiparazione di altre forme di unione al matrimonio, "mentre il concetto di paternità e maternità come vocazione particolare dell'uomo e della donna nel matrimonio santificato dalla tradizione biblica viene estromesso dalla coscienza pubblica" e con la manipolazione genetica viene mosso "un attacco ai fondamenti dell'esistenza dell'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio".
Con Kirill, ha confidato in proposito Francesco, sempre parlando ai giornalisti appena dopo il decollo, "abbiamo individuato punti chiari che preoccupano tutti e due". E tra questi la dichiarazione elenca anche l'aborto, con "milioni di vittime innocenti". Il Papa tuttavia è ben consapevole che su queste affermazioni "ci saranno tante interpretazioni. E se ci saranno dubbi - ha assicurato indicando il portavoce della Santa Sede che gli era accanto - padre Lombardi potra' chiarirli".
Entusiasmo a Citta' del Messico - La pista dell'aeroporto internazionale di Citta' del Messico trasformata in uno stadio con tribune e scalinate per accogliere migliaia di fedeli che illuminavano il buio della sera con le torce elettriche che ciascuno aveva in mano. E tre palchi per accogliere rispettivamente musicisti, cantanti e danzatrici. Questo incredibile scenario ha accolto l'arrivo di Papa Francesco che già felice per l'incontro del pomeriggio con Kirill a Cuba si è lasciato travolgere dall'incontenibile entusiasmo della folla accorsa ad accoglierlo. E che poi lo ha accompagnato lungo i 23 chilometri percorsi in Papa-mobile, una jeep scoperta con la semplice protezione di un parabrezza di plexiglass e completamente aperta ai lati.
Ma è stato già sulla pista dell'aeroporto che Bergoglio si è lasciato rapire il cuore dai messicani. Ai piedi della scaletta c'erano ad aspettarlo il presidente Enrico Pena Nieto e la giovane moglie. Accanto a loro quattro bambini con i costumi caratteristici. Francesco dopo qualche minuto di convenevoli ha chiesto però di raggiungere i diversi palchi per salutare gli artisti che già si stavano esibendo per lui. Poi è passato alle tribune che hanno rischiato di crollare perché tutti si protendevano verso il Papa. Infine, vista una bimba gravemente inferma tenuta teneramente in braccio dal suo papà, Francesco ha voluto avvicinarsi per baciarla e stringere al cuore. Tutto questo si è protratto per una quarantina di minuti. Oltre un'ora c'è voluta anche per raggiungere la nunziatura dall'aeroporto in Papa-mobile con l'arcivescovo di Città del Messico, Francesco era certamente stanco dopo 24 ore di viaggio ma anche tanto felice. (AGI)