Catania - Sono state le lamentele dei cittadini che trovavano gli uffici spesso vuoti a fare scattare l'indagine antiassenteismo del commissariato di Acireale, coordinata dai sostituti procuratori Pasquale Pacifico e Marco Bisogni. E così per dodici giorni le telecamere nascoste - sino quando un impiegato non se ne è accorto - hanno inchiodato i 62 impiegati 'fannulloni'. Per tre di loro, (il funzionario del'ufficio tributi Orazio Mammino e due dipendenti, Mario Primavera e Venera Lizio) sono scattati gli arresti ai domiciliari, per altri dodici il gip ha imposto l'obbligo di firma; 47 gli indagati a piede libero. Un numero rilevante se si considera che nel plesso comunale di piazza San Cosmo lavoravano in 240. Uno su quattro, nei fatti, faceva il 'furbetto del badge' che veniva strisciato più volte per seé e per gli altri, dentro un ben collaudato accordo generale.
Alto il numero di ore non lavorate per un notevole danno all'erario: su una ottantina di ore alcuni ne avrebbero fatte solo il 50 per cento.
L'accusa per tutti è di truffa ai danni di un pubblico impiego e di falsa attestazione di presenza in servizio sul luogo di lavoro. Gli investigatori della polizia sono riusciti a individuare gli assenteisti grazie alla comparazione tra le strisciate che compravano la presenza e la inevitabile assenza certificata dalle telecamere nascoste. L'inchiesta potrebbe non essersi conclusa con i provvedimenti di oggi: la procura di Catania sta valutando se perseguire anche i funzionari che in qualche modo potrebbero essere responsabili delle assenze dei loro dipendenti. Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo ha garantito "massima severità" e la costituzione di parte civile del Comune al processo: "Bisogna essere severi nei confronti di coloro che adottano atteggiamenti che vanno contro la pubblica amministrazione. Attenzione a non fare di tutta l'erba un fascio, cio' nel rispetto dei dipendenti del comune di Acireale che giornalmente svolgono il loro dovere. Saremo rigorosi nell'applicare le leggi vigenti di competenza dell'amministrazione comunale previste per questo genere di reati". (AGI)