(AGI) - Roma, 11 feb. - Sparisce la parola fallimento e diventano centrali i concetti di gestione della crisi e dell'insolvenza. E' questo l'architrave della riforma del diritto fallimentare che il governo ha lanciato nella riunione di ieri sera. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha approvato un disegno di legge delega al governo per la riforma organica delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza. La riforma, inoltre, semplifica le regole processuali con la riduzione delle incertezze interpretative e applicative che molto nuocciono alla celerita' delle procedure concorsuali. Nel testo sono poi inserite norme per la revisione delle amministrazioni straordinarie (previste dalle leggi Prodi e Marzano) con un innalzamento delle soglie per l'accesso alla procedura e la previsione che i commissari vengano scelti da un apposito albo, il tutto allo scopo di contemperare la continuita' produttiva e occupazionale delle imprese con la tutela dei creditori.
Il disegno di legge varato ieri sera si pone nel solco del processo di riforma inaugurato con il decreto legge numero 83 del 2015 (convertito nella legge numero 132 del 6 agosto 2015), adottato per sostenere, in via d'urgenza, l'attivita' delle imprese in crisi agevolando il loro accesso al credito. Il provvedimento muove dalla premessa che un'azienda in difficolta' rischia di trascinare con se' altre imprese, ad esempio fornitori di beni e servizi e intermediari finanziari, continuando a contrarre obbligazioni che non potra' soddisfare. "Affrontare tempestivamente i casi di crisi aziendale - si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri - consente di limitare le perdite del tessuto economico, sia nella dimensione strettamente imprenditoriale sia sul piano finanziario, o di risanare l'azienda, con benefici sul piano occupazione e piu' in generale tutelando il tessuto economico contiguo. Con il disegno di legge delega, che consolida gli approdi dell'intervento del Governo dell'agosto 2015 - prosegue la nota di Palazzo Chigi - la prospettiva riformatrice si evolve: si lascia la strada dell'intervento puntuale e urgente per delineare un disegno organico di riforma del diritto dell'insolvenza". (AGI)